Stop a tempo dell’indennità per chi sfugge al controllo
Autore: eDotto
Pubblicato il 11 febbraio 2008
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La Sezione Lavoro della Cassazione, con la sentenza n. 1809/2008, ha accolto in parte il ricorso presentato da un lavoratore che aveva impugnato la decisione dell’Inps, confermata dalla Corte di appello di Lecce, di non pagargli l’indennità di malattia perché, nel giorno del controllo, si era allontanato da casa durante le fasce orarie di reperibilità. La Cassazione ha chiarito che, perché si verifichi la decadenza dell’indennità di malattia relativa ai primi 10 giorni, è sufficiente l’ingiustificata assenza alla visita domiciliare. Al lavoratore, tuttavia, va data una seconda possibilità, invitandolo a recarsi presso l’ambulatorio della Usl il giorno dopo: in questo modo si evita che gli effetti della sanzione si protraggano per i giorni successivi. La sentenza impugnata non ha tenuto conto dell’impossibilità, dichiarata dal ricorrente, di sottoporsi alla visita a causa della chiusura degli uffici in occasione della festa patronale. Per questo, il lavoratore dovrà essere giudicato da un nuovo collegio d’appello.
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