Sprint finale per il bonus Sud
Pubblicato il 23 novembre 2006
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A seguito di nuova disponibilità di risorse, conseguente alle rinunce che progressivamente vengono inviate all’agenzia delle Entrate, sono state emesse autorizzazioni tardive all’utilizzo del bonus investimenti per l’anno 2006. Gli operatori interessati sono quelli delle Regioni del Sud (tra cui ). Il Centro operativo di Pescara sta recapitando una serie di atti formali di accoglimento, che si riferiscono a istanze presentate per la prima volta nel 2005, ma non accolte per esaurimento di fondi, e poi ripresentate nel 2006 e respinte per analogo motivo. Il rischio concreto a cui i nuovi “beneficiati” potrebbero andare incontro è quello di non essere materialmente in grado di utilizzare l’aiuto assegnato, dal momento che esso reca benefici solo per gli investimenti realizzati entro il 31 dicembre 2006 (art. 8, legge 388/200). In altre parole, chi ha ricevuto solo ora l’autorizzazione, per sfruttare il diritto assegnato, deve necessariamente realizzare, almeno in parte, l’investimento programmato entro la fine dell’anno. Secondo l’art. 62 della legge 289/2002, la percentuale minima di fruizione dell’incentivo, per non cadere nelle ipotesi di decadenza stabilite alla lettera g) del comma 1, deve essere pari almeno al 20% dell’investimento dichiarato nel modello Rts. Solo in questo modo il beneficiato potrà compensare almeno una parte del bonus attribuito. Tuttavia, in assenza di correttivi che potrebbero arrivare anche con un emendamento alla Finanziaria, la tardiva autorizzazione alla spesa potrebbe apparire come una beffa. Ciò soprattutto alla luce dell’obbligo stabilito dalla norma (comma 1 bis, dell’articolo 8) di dovere avviare l’investimento entro sei mesi dalla presentazione della domanda.
Per i contribuenti che vogliono utilizzare il bonus Sud sbloccato si prefigura un percorso difficile. Delucidazioni in merito arrivano anche dalla circolare n. 32/E del 3 giugno 2003. Il testo agenziale, infatti, ribadisce i motivi di decadenza dall’agevolazione e spiega i casi in cui il credito maturato, per la parte corrispondente alla differenza tra il limite minimo di utilizzo e l’importo effettivamente usato in compensazione dei debiti, non è più utilizzabile. L’articolo illustra un esempio concreto di un’impresa che voglia usufruire del bonus Sud, dopo aver ricevuto la comunicazione di assenso da parte del Centro operativo di Pescara.
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