Spettano all’agente anche le provvigioni maturate per gli acquisti effettuati dopo la cessazione del rapporto

Pubblicato il



Con la sentenza n. 894 depositata il 16 gennaio 2013, la Corte di cassazione, Sezione lavoro, ha rigettato il ricorso presentato da una Spa contro la decisione con cui i giudici di merito l’avevano condannata a pagare ben 51.433,69 euro in favore di un ex agente di commercio a titolo di differenze provvigionali e di indennità di fine rapporto maturate all’esito della cessazione del rapporto di agenzia intercorso tra le parti.

Nel testo della sentenza impugnata era stato rilevato come i differenziali di specie fossero di spettanza dell’agente anche con riferimento agli acquisti di prodotti che erano stati effettuati dai clienti dopo la cessazione del rapporto di agenzia per tramite delle carte di fidelizzazione vendute dall’agente medesimo e con durata biennale.

Nell’impugnare questa decisione, tuttavia, la difesa della società non aveva provveduto a spiegare l’asserita erroneità dell’interpretazione letterale della lettera aggiuntiva che, per contro, era stata posta alla base della decisione dei giudici di merito. Le ragioni della sentenza, cioè, non erano state confutate con specifiche e concrete argomentazioni tali da incrinare il fondamento logico-giuridico della motivazione.
Allegati

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito