Soluzione esodati e flessibilità in uscita nella prossima legge di Stabilità

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Soluzione esodati e flessibilità in uscita nella prossima legge di Stabilità

Il 24 settembre 2015 il ministro dell'Economia, Padoan, e il ministro del Lavoro, Poletti, hanno parlato davanti alle Commissioni Lavoro e Bilancio riunite in seduta unica per avanzare una serie di proposte importanti sulla questione previdenziale e sulla Legge finanziaria.

In particolar modo, i ministri si sono espressi sulla vicenda degli esodati e sull'uscita dal lavoro più flessibile rispetto ai criteri imposti dalla legge Fornero, presupponendo una loro possibile soluzione proprio nella prossima Legge di Stabilità.

Questione esodati

Padoan si dice certo che nella prossima manovra economica troverà spazio la soluzione “definitiva” sui lavoratori esodati, con un “nuovo ma definitivo intervento di salvaguardia”.

"Il Governo - ha dichiarato il Ministro - è comunque impegnato ad analizzare la questione, a partire dalla legge di Stabilità e compatibilmente con il quadro di finanza pubblica".

Ricapitolando i conti sugli esodati che hanno già usufruito delle sei misure di salvaguardia varate dal precedente e dall'attuale Governo, il Ministro dell'Economia ha spiegato che per il settimo provvedimento è necessaria una "nuova autorizzazione di spesa", facendo riferimento anche ad un "intervento normativo che consideri l'impatto sull'indebitamento netto".

Infatti, qualsiasi intervento verrà attuato avrà un impatto sui conti pubblici e, di conseguenza, ogni cambiamento del sistema pensionistico deve essere attentamente valutato proprio per tener conto del quadro di finanzia pubblica.

Non esiste, infatti, un “fondo esodati” da cui sono state sottratte risorse e serve, ora, una norma che autorizzi la nuova spesa anche per la settima e ultima salvaguardia. Dunque, il Governo procederà ancora una volta come in passato: l’operazione si farà con apposite autorizzazioni di spesa sugli anni futuri e con il “recupero delle economie accertate per gli esercizi pregressi”.

Così, nei prossimi giorni sono già attesi i primi lavori tecnici dei ministeri e del personale dell'Inps che procederanno alla verifica, in una Conferenza dei servizi, dei risparmi effettivi per poi procedere alla stesura della relativa norma di spesa.

Flessibilità in uscita

Parlando della legge di Stabilità, Poletti e Padoan hanno anche affrontato il tema della flessibilità in uscita. Anche in questo caso il Governo si dice pronto ad affrontare “la questione della flessibilità in uscita, compatibilmente con il quadro di finanza pubblica”.

Per Padoan, infatti, “l'introduzione di forme di flessibilità potrebbe essere utile al fine di venire incontro a richieste di specifici gruppi di cittadini vicini all'età di pensionamento”, anche se però, tenendo conto dell'aumento dell'aspettativa di vita è “da considerare inevitabile un progressivo aumento dell'età di pensionamento”, insieme alla necessità di un assetto del sistema pensionistico che “contribuisca al rientro nel processo di debito/Pil”.

È stata analizzata, poi, sempre in tema di flessibilità, anche una soluzione per andare incontro alle donne che vogliono accedere alla pensione con 58 anni e 35 di anzianità con maturazione dei requisiti entro fine anno.

Questo tema va ad incrociarsi con quella che è stata definita la cosiddetta “nuova opzione donna”: serve una nuova autorizzazione di spesa, che potrebbe consentire alle lavoratrici di uscire dal 2016 a 62-63 anni con 35 di contributi e una riduzione dell’assegno pari a circa il 10% per tre anni di anticipo rispetto all’età di vecchiaia.

Ma, proprio questo gioco delle tre carte (esodati, opzione donna e flessibilità pensionistica) non è piaciuto ai sindacati che attaccano duramente, per paura di una confusione dei termini e che tutto vada a finire nella stessa Legge di stabilità.

Links Anche in
  • Il Sole 24 Ore, p. 8 - «Pensioni, in manovra esodati e flessibilità» - Colombo
  • ItaliaOggi, p. 28 - Pensioni, la flessibilità nella legge di Stabilità - D’Alessio

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