Soggetta a Iva la ricerca di vaccini

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La risoluzione n. 138 del 9 aprile dell’agenzia delle Entrate ribadisce che l’attività di ricerca e sviluppo svolta da una società italiana per un soggetto extra-Ue, finalizzata alla scoperta di nuovi vaccini o al miglioramento di quelli esistenti, è da considerare come una prestazione scientifica da assoggettare a Iva, se eseguita sul territorio italiano. Al contrario, tale attività non è classificabile tra i servizi di consulenza tecnica, per i quali l’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto dipende dal domicilio del committente.
Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 41 – Iva, la produzione di vaccini è attività scientifica - Ricca

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