Scudo fiscale, si inaspriscono le pene
Pubblicato il 25 luglio 2009
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Con il decreto legge anticrisi (78/2009) due sono gli interventi sul monitoraggio fiscale che sono stati presi con riguardo allo scudo fiscale. In particolare, sono oggetto di attenzione gli articoli 12 e 13-bis della manovra estiva, che disciplinano rispettivamente l’eventuale attività di accertamento da parte dell’amministrazione finanziaria in relazione ai periodi di imposta pregressi, oltre ad una sanatoria per le violazioni in questione. È proprio dalla combinazione tra queste due norme, che emerge come in realtà esse sono strettamente collegate tra di loro. Dalla lettura combinata dei due articoli emerge, dunque, che lo scudo fiscale (una sorta di sanatoria con cui il governo di centro-destra spera di far "riemergere" qualcosa come 100 miliardi di euro dai depositi occultati all'estero, al di fuori dell'Unione Europea) potrà essere più conveniente nei casi in cui la destinazione degli investimenti e delle attività sia quella di uno stato o territorio black list. In queste circostanze, infatti, le attività in questione si presumono costituite con redditi sottratti a tassazione. Dunque le sanzioni sono raddoppiate ed è possibile evitare un’azione di accertamento improntata sulle nuove regole.
Roberta Moscioni
- ItaliaOggi, p. 31 – Monitoraggio con sanzioni choc – Liburdi
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