Rottamazione-ter e saldo e stralcio. C’è la proroga per il pagamento

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Rottamazione-ter e saldo e stralcio. C’è la proroga per il pagamento

Viene data certezza al differimento del termine del 1° marzo previsto per il pagamento delle rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio. Nulla trapela, però, sulla nuova data.

Rottamazione-ter e saldo e stralcio: rinvio del termine del 1° marzo

Con un breve comunicato stampa del 27 febbraio 2021 il Ministero dell’Economia e delle Finanze annuncia l’arrivo di un provvedimento, in corso di stesura, che conterrà la proroga della data del 1° marzo 2021 per il pagamento delle rate della rottamazione-ter (articoli 3 e 5, DL n. 119/2018) e del saldo e stralcio (art. 1, commi 190 e 193. L. n. 145/2018). Dunque, si rimane in attesa del provvedimento per conoscere il nuovo termine di versamento.

Specifica la nota che il termine si riferisce sia alle rate del 2020, non ancora versate, sia alla prima rata del 2021 della rottamazione-ter.​

Il nuovo provvedimento entrerà in vigore successivamente al 1° marzo 2021 e i pagamenti, anche se non intervenuti entro tale data, saranno considerati tempestivi purché effettuati nei limiti del differimento che sarà fissato​. Quindi, si può aggiungere, non si decadrà dai benefici della rottamazione effettuando il pagamento entro la data che sarà stabilita.

Mef. Nuova pace fiscale

Intanto il nuovo Ministro delle Finanze, Daniele Franco, è al lavoro per preparare un provvedimento dedicato alla nuova pace fiscale. Infatti, c’è da risolvere il nodo dell’imponente arretrato dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione che grava sulle cartelle – si parla di mille miliardi – il cui recupero si preannuncia arduo.

Dunque, da prime indiscrezioni, la nuova pace fiscale inizierà a giugno prossimo e riguarderà il saldo e stralcio per le cartelle emesse dal 2015, con un valore entro i 5 mila euro.

Due sembrano le novità: eliminato il termine “ristori” che lascia il posto a “sostentamento”; sparisce il riferimento ai codici Ateco delle attività soppiantato dall'esistenza della partita Iva.

Infine, sarà il calo di fatturato su base annuale il criterio con cui si calcolerà la percentuale di contributo da ricevere, confrontando il 2020 con il 2019.

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