Rottamazione quater, entro metà marzo le prime tre rate
Pubblicato il 28 febbraio 2024
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Il 27 febbraio 2024 presso la 6° commissione Finanze e Tesoro del Senato, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha fatto il punto sui risultati conseguiti e ha presentato le priorità e gli obiettivi da realizzare nel triennio 2024-2026, in linea con le indicazioni contenute nel documento di politica fiscale.
Le linee operative illustrate riguardano sia l’attività di Agenzia delle entrate sia quelle di Agenzia delle entrate-Riscossione.
Rispondendo alle domande dei senatori, inoltre, Ruffini ha fatto chiarezza su alcune questioni, che spaziano dalla richiesta del codice fiscale per neonati e delle partite IVA direttamente online allo sviluppo di nuovi servizi legati al Sistema di interscambio, fino ad alcune novità in programma per il portale dell'Agenzia delle Entrate.
Ma un vero interesse è stato manifestato nei confronti delle delucidazioni in materia di Rottamazione quater, alla luce anche di una news pubblicata sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate e riscossione, con la quale si ricorda la scadenza di pagamento delle prime tre rate entro il 15 marzo 2024.
Rottamazione quater, nuovo paracadute dal Milleproroghe
L’iter parlamentare del Milleproroghe (Decreto Legge n. 215/2023) ha riaperto la possibilità di rientrare sul treno della Rottamazione quater per chi non ha pagato le prime due rate in scadenza nel 2023, dopo il mini rinvio al 18 dicembre disposto dalla Legge n. 191/2023.
La legge di conversione del provvedimento, approvata definitivamente dal Parlamento il 21 febbraio 2024 e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ha differito a venerdì 15 marzo il termine per effettuare il pagamento delle prime tre rate della Definizione agevolata delle cartelle, senza oneri aggiuntivi e senza perdere i benefici della “Rottamazione-quater”.
Nello specifico, è previsto un nuovo paracadute per il pagamento dei debiti non sanati entro i mesi di ottobre e novembre 2023 e per la terza rata in scadenza al 28 febbraio.
Nuovo calendario per la Rottamazione quater
Il nuovo calendario delle rate scadute e in scadenza della definizione agevolata si riscrive in questo modo:
- è previsto il differimento del termine di pagamento della prima e della seconda rata della Rottamazione quater – già scadute il 31 ottobre ed il 30 novembre – entro venerdì 15 marzo;
- entro la stessa data del 15 marzo è possibile pagare anche la terza rata, in scadenza il 28 febbraio 2024: ciò vale per tutti e non solo per chi ha saltato le prime due rate;
- sono differite al 15 marzo anche le prime due rate (stabilite, rispettivamente, il 31 gennaio e il 28 febbraio 2024, dalla Legge n.100/2023) per le popolazioni dell'Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche colpite dagli eventi alluvionali del maggio 2023.
Il mancato, insufficiente o tardivo versamento delle rate scadute il 31 ottobre 2023 ed il 30 novembre 2023, nonché della rata in scadenza il 28 Febbraio 2024, dunque, non diviene inefficace se il debitore effettua il versamento integrale di tali importi entro il 15 marzo 2024.
ATTENZIONE: Tuttavia, nel caso in cui il pagamento non venga eseguito, sia effettuato oltre il termine ultimo o sia di ammontare inferiore rispetto all’importo previsto, verranno meno i benefici della Definizione agevolata e quanto già corrisposto sarà considerato a titolo di acconto sul debito residuo.
Le rate successive del 2024 dovranno essere pagate entro il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre, ovvero secondo le scadenze previste nel proprio piano di rateazione.
Ruffini, ultima chance per i pagamenti
Nel corso dell’audizione in Senato, il direttore Ruffini ha precisato che questa è l’ultima chance per i contribuenti rimasti indietro con il pagamento dei debiti scaduti nel 2023.
Non ci saranno nuove riaperture per le rate scadute della definizione agevolata dopo lo slittamento concesso dal Milleproroghe: dunque, l’ultima chiamata è a metà marzo 2024 per i contribuenti che vogliono regolarizzare, rientrando nel piano delle Rottamazione quater.
Dopo di che scatteranno le azioni di recupero nei confronti di chi non ha pagato neanche in questa sorta di ultimo appello.
Ruffini, nel corso dell’audizione, ha ricordato i numeri del sistema italiano della riscossione con 1.206,6 miliardi di euro di magazzino e il fatto che concretamente si riuscirà a recuperato appena l’8,4% dell’importo.
La riscossione – secondo Ruffini – è, però, l’ultimo passaggio del rapporto tra Fisco e contribuente, mentre molti sono gli sforzi che l’Agenzia delle Entrate sta facendo in questi ultimi anni, soprattutto in ottica di digitalizzazione e semplificazione, come dimostrano le novità in tema di dichiarazione precompilata.
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