Rischi eccessivi dal criterio di competenza

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Accade spesso che alcune situazioni riferite alle spese o ai ricavi in cui subentra l’applicazione del criterio di competenza da parte del contribuente si prestino a facili contestazioni da parte dell’Amministrazione finanziaria. Soprattutto è facile che le imprese in questione possano andare incontro al rischio di doppia tassazione e di sanzioni elevate. Un esempio di questo tipo si ha nel caso di una spesa di promozione o pubblicità, per un prodotto in fase di lancio, per la quale non esiste alcuna certezza sull’anno di competenza. La situazione descritta, insieme ad altri casi specifici, è stata analizzata dal Gruppo di studio per la fiscalità aziendale dell’Università Bocconi, che ha stilato un documento in cui, proprio per evitare le citate conseguenze, sono state avanzate due proposte. La prima è quella di introdurre il principio di unicità dell’accertamento e della liquidazione delle imposte sia per l’annualità in cui si ritiene violato il principio di competenza sia per quelle in cui avrebbero dovuto essere computati i componenti positivi o negativi per cui l’ufficio ha evidenziato il vizio di competenza. La seconda proposta è quella di stabilire che non vengano applicate, oltre alle sanzioni penali, anche le sanzioni amministrative nel caso di errore di competenza, con riconoscimento per il contribuente dell’unico onere rappresentato dagli interessi relativi ad un eventuale differimento dell’imponibile.
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