Riscatto laurea per praticanti: fondi dall’Inps alle Casse
Autore: eDotto
Pubblicato il 10 marzo 2009
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Agli inoccupati l’Inps illustra, col messaggio 5529 di ieri, le diverse possibilità per chiedere il riscatto della laurea, facilitazione introdotta dalla Legge n. 247/2007, fruibile da questa categoria di soggetti finché non risultino iscritti a forme obbligatorie di previdenza. L’iscrizione alla gestione separata non inibisce la richiesta, a patto che non si sia versato un contributo, anche minimo, che non abbia dato luogo alla copertura pensionistica neppure per un mese. Hanno titolo ad effettuare l’istanza i Lavoratori socialmente utili (Lsu) e i giovani che riscattano la laurea come soggetti inoccupati. Per questi, le somme corrisposte per il riscatto – che saranno trasferite, con aggiunta del c.d. “montante” (gli interessi), nel fondo nel quale i giovani risulteranno iscritti, una volta iniziata l’attività - vengono frattanto piazzate in un’evidenza contabile dell’Istituto di previdenza sociale. Sembra praticabile, per questo “tesoretto” previdenziale, anche la via delle Casse professionali. Il messaggio precisa, ancora, come i giovani professionisti iscritti ad una Cassa non possano richiedere la facilitazione, a meno che l’ingresso nel regime di categoria non avvenga con effetto retroattivo rispetto al momento di presentazione della domanda di riscatto.
- ItaliaOggi, p. 31 – Riscatto laurea soft - Leonardi
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