Resta l’allarme privacy sulle banche dati del Fisco
Pubblicato il 18 gennaio 2007
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L’opinione del Governo e del Garante della privacy continua a divergere in materia di utilizzo delle banche dati come mezzo per contrastare l’evasione. A testimoniarlo i due pareri che l’Authority ha di recente espresso nei confronti di altrettanti schemi predisposti dall’agenzia delle Entrate per permettere all’anagrafe dei conti correnti, voluta dal decreto Bersani, di diventare operativa. L’operatività del nuovo super archivio previsto dal Dl 223/06 è subordinata all’indicazione delle modalità di trasmissione dei dati da parte del direttore dell’agenzia delle Entrate. Ora che l’Agenzia ha messo a punto (proprio con due provvedimenti) le modalità di trasmissione, il giudizio dell’Authority non è cambiato: esso, infatti resta favorevole, anche se viene posta una serie stringente di condizioni. Il Garante ha fatto notare che lo scambio di informazioni potrebbe riguardare anche dati sensibili e, pertanto, l’Anagrafe tributaria dovrà, come tutte le pubbliche amministrazioni, dotarsi di un regolamento ad hoc che specifichi le operazioni eseguibili con quei dati. Inoltre, ha ribadito la necessità di usare particolare attenzione nel momento della trasmissione dei dati e anche riguardo alla loro accessibilità, che deve essere possibile unicamente ai soggetti autorizzati.
- ItaliaOggi, p. 32 – Spionaggio fiscale, più sicurezza - Ciccia
- ItaliaOggi, p. 32 – Ma per l’anagrafe spunta la proroga - Sanzonetti
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