Regole antiriciclaggio sui paradisi
Autore: eDotto
Pubblicato il 02 luglio 2009
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A seguito della presunzione contenuta all'art. 12 del decreto legge n. 78/09, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale n. 150, secondo cui gli investimenti e le attività di natura finanziaria detenute negli Stati o territori a regime fiscale privilegiato si considerano, salvo prova contraria, costituiti mediante redditi sottratti a tassazione, verranno ad aumentare i controlli antiriciclaggio su questo tipo di operazioni. Anche i reati fiscali, infatti, rientrano tra i delitti non colposi dalla cui commissione possono derivare denaro, beni o altre utilità da cui discende la configurabilità del reato di riciclaggio previsto dall'art. 648-bis del codice penale. Spetterà agli intermediari e agli altri soggetti destinatari del dlgs 231/07 segnalare le operazioni sospette di antiriciclaggio tenendo conto delle caratteristiche, dell'entità e della natura delle operazioni stesse. Valida anche l'utilizzazione degli indici di anomalia previsti nel cosiddetto Decalogo contenuto nel Provvedimento della Banca d'Italia del 12 gennaio 2001 e nel Provvedimento dell'ufficio italiano cambi del 24 febbraio 2006.
- ItaliaOggi, p. 23 – Regole antiriciclaggio sui paradisi – Vedana
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