Recesso per mafia, parola al Tar
Autore: eDotto
Pubblicato il 19 settembre 2008
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Con una sentenza del 29 agosto 2008, la n. 21928, le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno risolto un conflitto di giurisdizione, tra giudice amministrativo e giudice civile, riguardo ad una controversia relativa ad un appalto bandito dal Comune di Crotone. Nel caso esaminato, il Comune, dopo che l'appalto era stato affidato ad un'impresa, aveva receduto dal contratto in quanto informato, dalla prefettura di Palermo, di infiltrazioni mafiose nella società affidataria. L'impresa aveva impugnato la delibera prima innanzi al Tar della Calabria poi innanzi al Tribunale di Crotone ed al Tribunale di Palermo: tutti, tuttavia, si erano ritenuti incompetenti. Da qui il giudizio in cassazione, dove i giudici di legittimità hanno dichiarato la giurisdizione del giudice amministrativo in quanto il provvedimento impugnato non è conseguenza di un inadempimento, bensì scaturisce dall'esercizio della discrezionalità amministrativa in sede di valutazione delle informazioni prefettizie ricevute.
- ItaliaOggi, p. 13 – Recesso per mafia, parola al Tar – Mascolini
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