Presunzione di riparto degli utili extracontabili a prescindere dall'organizzazione societaria

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I giudici di legittimità, con sentenza n. 9849 del 5 maggio 2011, hanno ribadito che la presunzione di riparto degli utili extrabilancio tra i soci di una società di capitali a ristretta base partecipativa estende la sua efficacia a tutti i gradi di organizzazione societaria per i quali si riscontri la ristrettezza della compagine sociale, “operando il principio generale del divieto dell'abuso di diritto, che trova fondamento nei principi costituzionali di capacità contributiva e di uguaglianza, nonché nella tendenza all'oggettivazione del diritto commerciale e all'attribuzione di rilevanza giuridica dell'impresa, indipendentemente dalla forma giuridica assunta dal suo titolare”.

Nella specie, è stato confermato dalla Cassazione l'accertamento Irpef disposto nei confronti di un contribuente, socio di un'impresa di famiglia, che dopo aver ceduto la propria quota dell'azienda, aveva acquistato la carica di amministratore di quest'ultima.
Anche in
  • ItaliaOggi, p. 29 – Gli utili extrabilancio sono abuso - Alberici

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