Prelievo del Dna, confini ampi

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Il disegno di legge approvato ieri dal Consiglio dei Ministri prevede la possibilità di effettuare prelievi di campioni biologici, utili per la ricostruzione del Dna, anche nei confronti di soggetti che, pur non essendo formalmente indagati, sono coinvolti in un'indagine penale per i reati con sanzione superiore ai tre anni di carcere. Tale provvedimento è collegato con l'altro disegno di legge approvato nei giorni scorsi che istituisce la banca dei dati del Dna e prevede che il prelievo dovrà essere effettuato nei confronti di tutti i detenuti ed anche di chi si trovi agli arresti domiciliari. Mentre i campioni saranno immediatamente distrutti, i profili verranno conservati per 40 anni. Anche in caso di mancato assenso dell'interessato, si avrà la possibilità di un prelievo forzoso su richiesta del Pm; l'operazione dovrà prevedere, comunque, misure non invasive che non mettano in pericolo l'integrità fisica e la salute della persona. La domanda di prelievo sarà rivolta al Gip il quale dovrà comunicare all'interessato, con un'ordinanza, la precisazione del reato per cui si procede, la descrizione sommaria dei fatti, le ragioni che rendono necessario l'accertamento e l'avviso della possibilità di assistenza tecnica. Nel procedimento d'urgenza, infine, sarà il Pm a procedere direttamente con un provvedimento che, trasmesso entro le 48 ore al giudice, dovrà essere convalidato da quest'ultimo entro 72 ore, pena l'inutilizzabilità dei reperti.
Anche in
  • Il Sole – 24 Ore, p. 23 – Prelievo del Dna, confini ampi – Negri

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