Politica e avvocatura, l'Oua riapre la partita
Pubblicato il 17 gennaio 2009
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Secondo il neoeletto presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura, Maurizio De Tilla, il disegno di legge di riforma dell'ordinamento forense “contiene il più grosso attentato che possa essere fatto all'organismo”. Nel corso dell'apertura dell'assemblea, De Tilla annuncia che i rappresentanti di categoria non si siederanno ad alcun tavolo di confronto se prima non verrà riconosciuta la loro legittima esistenza all'interno dell'ordinamento stesso. De Tilla avanza la proposta, che sarà consegnata ai rappresentanti di governo, di inserire nei disegni di legge anche l'avvocatura come soggetto costituzionale, al pari della magistratura, perché “la giurisdizione”, per De Tilla, “non è proprietà esclusiva dei magistrati”. Sul tema della separazione delle carriere il presidente dell'Oua spiega la necessità di separare le carriere tra pubblici ministeri e giudici “pur preservando l'autonomia e l'indipendenza della pubblica accusa”. Per De Tilla, inoltre, è utile che le diverse tipologie di giudice onorario attualmente esistenti vengano unificate in un unico soggetto giuridico. Ed è fondamentale che si garantisca pari dignità tra magistratura onoraria e magistratura togata, sia sul piano dell'inquadramento giuridico sia sotto il profilo del trattamento economico e previdenziale.
- ItaliaOggi, p. 34 – Politica e avvocatura, l'Oua riapre la partita – Pacelli
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