“Piccoli” bilanci con gli Ias

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Il decreto legislativo 38/2005 individua i soggetti obbligati alla redazione del bilancio secondo i principi internazionali Ias/Ifrs e quelli per i quali il loro utilizzo è precluso. Si tratta in primo luogo di società quotate e banche, per le quali l’utilizzo dei suddetti principi è relativo al solo consolidato, limitatamente all’esercizio 2005, mentre l’adozione nel bilancio d’esercizio sarà obbligatoria a partire dall’esercizio chiuso o in corso al 31 dicembre 2006. Nel caso di società di assicurazioni, l’obbligo degli Ias/Ifrs è previsto per il consolidato a partire dall’esercizio 2005, mentre non lo sarà mai nel caso del bilancio d’esercizio, a meno che si tratti di una società assicurativa quotata che non redige il consolidato e, anche in questo caso, solo a partire dalla data sopra indicata. Tutti gli altri soggetti, se non inclusi nel consolidato di una società più grande e se diversi da coloro che possono redigere il bilancio nella forma abbreviata ai sensi dell’articolo 2435-bis C.c., avranno la facoltà di redigere il bilancio d’esercizio in conformità ai principi internazionali solo a partire dal periodo che sarà individuato da un futuro decreto dei ministri dell’Economia e della Giustizia. Tuttavia, le società minori che redigono il bilancio in forma abbreviata possono risultare penalizzate dal divieto assoluto di applicare i principi contabili internazionali. Per tali ragioni, il suddetto divieto agli Ias non dovrebbe essere esteso genericamente a tutti i soggetti rientranti nei limiti indicati dall’articolo 2435 bis, ma solo a coloro che facoltativamente hanno optato di redigere il bilancio nella forma abbreviata. L’Oic è intervenuto a tal proposito, proponendo di modificare la norma per favorire l’utilizzo più ampio degli standard internazionali e permettere anche alle società che rientrano nella fattispecie del bilancio abbreviato (per il superamento di uno solo dei tre limiti previsti dal nostro ordinamento) di redigere il bilancio con gli Ias, così da allinearlo alle regole internazionali ed evitare successive rielaborazioni.     

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