Più sicurezza negli ambienti confinati

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È stato approvato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, il decreto che aumenta la sicurezza per i lavoratori delle imprese che svolgono l’attività in ambienti sospetti di inquinamento o con possibile presenza di gas - “ambienti confinati” - come silos, cisterne, pozzi, cunicoli e simili.

Ne dà notizia una nota, datata 3 agosto 2011, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in cui si legge che “il provvedimento, fortemente voluto dal Ministro Sacconi, è il risultato di un lavoro che ha coinvolto Stato, Regioni e parti sociali nell’intento, da tutti condiviso, di predisporre strumenti maggiormente efficaci di contrasto degli infortuni in tali contesti lavorativi”.

Tra le nuove misure introdotte dal decreto si registra l’obbligatorietà della presenza di personale esperto, nella misura non inferiore al 30% della forza lavoro, assunto con contratto di lavoro subordinato o con altri contratti certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del D.Lgs. n. 276/2003, con esperienza almeno triennale in attività in “ambienti confinati”.

Anche il preposto, che sovrintende sul gruppo di lavoro, deve avere tale esperienza, cosicché alla formazione e addestramento il “capo-gruppo” affianchi l’esperienza maturata in concreto.

In caso di appalto, inoltre, prima dell'accesso nei luoghi di lavoro tutti i lavoratori, datore compreso, che verranno impiegati nelle attività dovranno essere dettagliatamente informati dal datore di lavoro committente di tutti i rischi a cui si possa andare incontro nell'area di lavoro (compresi quelli legati ai precedenti utilizzi).
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