Più forza al collegio sindacale

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In vista del recepimento della direttiva 2006/43/Ce sull’attività di auditing, il Consiglio nazionale dei ragionieri commercialisti propone di lasciare immutata la soglia fissata per l’esenzione dall’obbligo di revisione e di valorizzare il ruolo del collegio sindacale nell’attività di controllo contabile.

La soluzione prospettata dal Consiglio nazionale è quella di continuare ad esentare dall’obbligo di controllo contabile tutte le Srl che non superano i 4,4 milioni di euro di attivo patrimoniale e gli 8,8 milioni di euro di ricavi e 50 dipendenti. Fissare parametri più ampi – come il Ministero dell’Economia sembra intenzionato a fare - significherebbe infatti lasciare fuori dall’alveo della revisione obbligatoria gran parte delle imprese medie, con il conseguente rischio di vedere aumentare le frodi finanziarie e gli episodi di criminalità economica.

Le posizioni del Consiglio nazionale divergono da quelle del Ministero dell’Economia anche per quanto riguarda il ruolo da attribuire al collegio sindacale, alla luce delle nuove disposizioni comunitarie. Una condizione che la direttiva 2006/43/Ce reputa essenziale per poter svolgere l’attività di revisione, è che il collegio sindacale non possa considerarsi esterno alla società. Secondo il Consiglio nazionale, invece, nulla impedisce ai componenti del collegio sindacale che siano anche iscritti al registro dei revisori di svolgere attività di auditing.

Inoltre il Consiglio nazionale sta analizzando le problematiche connesse a due aspetti imprescindibili nel percorso di attuazione della direttiva 2006/43/Ce, ovvero la formazione continua e il controllo di qualità. L’obiettivo è quello di definire una proposta di attuazione da sottoporre al Ministero competente, quale contributo della professione.

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