Per il reddito del socio va considerato anche il condono della società
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 18 dicembre 2009
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Con sentenza n. 26323 del 16 dicembre 2009, la Cassazione ha statuito che, benché il condono fiscale ottenuto dalla società non operi automaticamente nei confronti dei singoli soci, “l'imponibile considerato dall'Ufficio a base per l'ammissione della società al beneficio può essere assunto dal giudice tributario come riferimento per determinare in modo congruo il reddito dei singoli soci”. I giudici di Cassazione, in particolare, dopo aver ribadito che, nei confronti dei soci, l'amministrazione finanziaria conserva comunque il potere di procedere ad accertamento, sottolineano altresì come, in considerazione “della correlazione logica, giuridica ed economica esistente tra il reddito della società e quello di partecipazione dei soci”, è necessario che, nella determinazione di quest'ultimo, “si tenga conto dell'imponibile accertato e definito nei confronti della società stessa”.
Nella vicenda esaminata, la Corte ha accolto il ricorso presentato da un contribuente, socio di una Sas, che contestava un accertamento effettuato nei suoi confronti senza che fosse stata presa in considerazione la definizione agevolata concordata, dal Fisco, con la società medesima.
Nella vicenda esaminata, la Corte ha accolto il ricorso presentato da un contribuente, socio di una Sas, che contestava un accertamento effettuato nei suoi confronti senza che fosse stata presa in considerazione la definizione agevolata concordata, dal Fisco, con la società medesima.
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