Per gli studi di settore l’adeguamento resta a più vie

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Per gli studi di settore, la Finanziaria 2007 ha previsto l’ampliamento della platea degli interessati, il contrasto alle pratiche di manipolazione dei dati introducendo gli indicatori di normalità sperimentali e a regime, l’inasprimento delle sanzioni e l’introduzione di uno scudo protettivo per i soggetti congrui. Più che gli altri aspetti, gli indicatori di normalità hanno mostrato tutta la loro fragilità per imprecisione, tanto da richiedere un doppio intervento di legge (dl 81/2007 e finanziaria 2008) per affermare che i maggiori ricavi derivanti dal funzionamento degli indicatori sperimentali costituiscono indizi che necessitano di supporti probatori per essere fondanti di una maggiore pretesa tributaria, restando escluso ogni accertamento automatico.

Per l’anno 2007, esistono due diverse modalità di gestione degli studi: per i 138 non revisionati, si prosegue con l’utilizzo della non significatività degli indicatori (che sono sperimentali) e l’adeguamento a doppio passo; per i 68 nuovi (con indicatori definitivi), esiste la sola possibilità di adeguamento al valore puntuale. Diverso criterio, quest’ultimo, gestito da Gerico, che propone i target da raggiungere in relazione alle differenti fattispecie.

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