Pareri discordanti sulla proposta di una base imponibile consolidata comune
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 02 giugno 2011
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Nell’audizione in Commissione Finanze del Senato, che si è tenuta nella giornata del 1° giugno 2011, i dottori commercialisti ed esperti contabili – presieduti da Claudio Siciliotti – e Assonime, hanno partecipato insieme al dibattito sul tema dell’armonizzazione fiscale comunitaria, che dovrebbe concludersi con l’adozione di una base imponibile unica a livello europeo: il tutto accolto in una direttiva comunitaria (che ad oggi ancora non è stata emanata).
Il direttore generale di Assonime, Stefano Micossi, seppure condividendo la filosofia di fondo della direttiva, ha tenuto a precisare che l’idea di una base imponibile consolidata comune potrebbe portare a numerosi problemi applicativi di non facile soluzione.
Diversamente, Siciliotti è apparso più favorevole all’idea della direttiva, elogiandola come una sorta di rivoluzione copernicana. Il risultato sarebbe traducibile, infatti, in termini di semplificazione e trasparenza con notevoli benefici per un sistema tributario farraginoso come quello interno, con la possibilità inoltre di creare le condizioni alle imprese italiane di riacquistare terreno sul piano della concorrenzialità e competitività.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 24 – Notizie In breve - Assonime: “Troppi problemi applicativi”
- ItaliaOggi, p. 26 – Abuso di diritto picconato - Felicioni
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 24 – Notizie In breve – Da Siciliotti sì alla proposta
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