Parco Agrisolare, in arrivo nuovo bando con novità per potenza impianti e contributi

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Parco Agrisolare, in arrivo nuovo bando con novità per potenza impianti e contributi

Dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste arrivano alcune novità che interessano il Bando “Parco Agrisolare” 2023: la misura finalizzata alla realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell'ambito del PNRR, Missione 2, componente 1, investimento 2.2.

Il Masaf, infatti, ha emanato un nuovo decreto, in data 19 aprile 2023, con il quale vengono programmate le residue risorse della misura “Parco Agrisolare” per un importo di circa 1 miliardo di euro.

Il testo del decreto è stato trasmesso alla Commissione europea per la relativa autorizzazione, a cui seguirà la pubblicazione del bando.

Il provvedimento definisce i criteri e le modalità di erogazione delle risorse e, in particolare:

  • i criteri per la concessione dell’aiuto individuale ai soggetti beneficiari e la relativa entità dello stesso;
  • la procedura per l’ammissione all’aiuto;
  • i criteri di verifica e le modalità di concessione dell’aiuto.

NOTA BENE: Il Soggetto attuatore dell'intera misura è il Gestore Servizi Energetici (GSE).

Parco agrisolare, risorse finanziarie e contributo a fondo perduto variabile

Il nuovo decreto recupera parte delle risorse stanziate per gli anni dal 2022 al 2026, che ammontano a 1.500 milioni di euro a valere sui fondi del PNRR, e rimaste inutilizzate.

Con il primo bando emanato a dicembre 2022 sono già stati assegnati circa 500 milioni ad oltre 7mila imprese; pertanto, ora, per il secondo bando c’è a disposizione una dotazione di circa 1 miliardo di euro, che vengono così ripartiti:

  • 775 milioni di euro sono destinati alle imprese di produzione agricola. Tali risorse serviranno ad erogare contributi a fondo perduto pari all'80% con vincolo di autoconsumo (anche condiviso) per quasi 700 milioni di euro e contributi a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo per 75 milioni di euro;
  • altri 150 milioni di euro saranno assegnati alle imprese della trasformazione agricola, cui potrà essere riconosciuto un contributo a fondo perduto fino all'80% senza vincolo di autoconsumo;
  • infine, 75 milioni di euro andranno alle imprese dell’agroindustria, che potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo.

Parco agrisolare, nuovi incentivi per il fotovoltaico sui tetti agricoli

Il decreto ministeriale, nel rispetto degli obiettivi fissati dal Regolamento UE 2021/241, fornisce le direttive necessarie all’attuazione della misura “Parco Agrisolare”, Missione 2, componente 1, investimento 2.2, tramite l’erogazione di un contributo a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

Nello specifico, si vorranno selezionare e finanziare progetti che prevedono l’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici sulle coperture di fabbricati strumentali all’attività dei soggetti beneficiari, compresi quelli destinati alla ricezione ed ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica.

Allo stesso tempo, possono essere eseguiti anche uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:

  • rimozione e smaltimento dell’amianto (o, se del caso, dell’eternit) dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente;
  • realizzazione dell’isolamento termico dei tetti;
  • realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria).

Chi sono i destinatari dei fondi per l’Agrisolare?

I soggetti beneficiari delle suddette risorse possono essere:

  1. gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
  2. le imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO che sarà indicato nell'Avviso da emanarsi;
  3. indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del Codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228;
  4. i suddetti soggetti costituiti in forma aggregata quale, a titolo esemplificativo e non esaustivo, associazioni temporanee di imprese (A.T.I.), raggruppamenti temporanei di impresa (R.T.I), reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili (CER).

Bando Parco Agrisolare 2023, le novità

Obiettivo del Ministero dell’agricoltura, tramite la misura Parco Agrisolare, è quello di assicurare una sempre maggiore sostenibilità dell’intero comparto agricolo.

Come ribadito dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, si vuole, infatti, consentire di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili senza alcun consumo di suolo, oltre che finanziare l’efficientamento dei capannoni e l’installazione di accumulatori e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

Dal Masaf si punta, poi, ad aumentare il numero degli agricoltori coinvolti nella misura.

Pertanto, il nuovo bando è stato pensato in modo tale da presentare condizioni più favorevoli di quelle previste nel primo bando.

Il ministro Lollobrigida ha spiegato che sono state introdotte importanti novità finalizzate a rendere la misura più attrattiva, quali:

  • incremento del contributo a fondo perduto concesso alle imprese agricole su tutto il territorio nazionale;
  • introduzione del nuovo concetto di autoconsumo condiviso;
  • eliminazione, in diversi casi, del vincolo di autoconsumo;
  • raddoppio della potenza installabile senza consumo di suolo;
  • raddoppio della spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo e ricarica.

In pratica, con il nuovo bando:

  • aumenta la potenza massima degli impianti fotovoltaici che non avranno più il limite di 500 kW, ma fino a 1.000 kW;
  • raddoppia anche la spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo, da 50.000 euro si salirebbe a 100.000 euro;
  • aumenta la soglia dei contributi dal 40% attuale (50% per il Sud) portandola all’80% per tutti i beneficiari;
  • viene tagliata la quota di contributo pubblico che scende al 30% per le grandi imprese e al 50% per le piccole, tra cui rientrano la maggior parte delle aziende agricole.
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