Paradisi fiscali meno attraenti

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Dal ministero dell’Interno arrivano notizie confortanti: negli ultimi tre anni diminuisce il numero di coloro che si iscrivono all’anagrafe estera. I dati aggiornati al 26 agosto scorso, evidenziano un minor numero di iscritti all’Aire (l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, istituita nel 1990) sia nel 2006 che nel 2007 e il trend sembra confermato anche per quest’anno: nei primi otto mesi del 2008 gli iscritti sono stati 140.177. Questi soggetti saranno comunque oggetto di attenti controlli da parte dei Comuni e dell’agenzia delle Entrate, visto che la manovra estiva (Dl 112/2008) ha intensificato la lotta all’evasione anche nei loro confronti. I Comuni, quindi, devono controllare che il cambio di residenza sia effettivo, ricevendo in cambio il 30% delle imposte riscosse in più. La collaborazione chiesta ai municipi serve proprio per alzare un velo sulle migrazioni oltreconfine degli italiani che vogliono frodare il Fisco. Due sono le novità introdotte dalla manovra d’estate. Per ogni iscrizione all’Aire, il Comune deve confermare all’agenzia delle Entrate, entro sei mesi dalla richiesta, che il cittadino ha effettivamente cessato la residenza in Italia e il Comune deve prolungare la vigilanza per i successivi tre anni. Inoltre, in sede di prima attuazione, la vigilanza dei Comuni e delle Entrate va esercitata anche nei confronti dei cittadini che hanno chiesto l’iscrizione all’Aire dopo il 1° gennaio 2006.
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