Paesi “associati”, diritti pieni

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La Corte di Giustizia europea, con ordinanza del 25 luglio (causa C-152/08), si è espressa su un rinvio pregiudiziale di interpretazione del Tribunale superiore di giustizia di Madrid riguardante una controversia tra un calciatore turco, che aveva chiesto la sostituzione della sua licenza come atleta non comunitario con una identica a quella dei professionisti comunitari, e la Federazione calcistica spagnola, che, per contro, si era espressa con un secco diniego alla richiesta. I giudici europei hanno accolto le ragioni del calciatore turco stabilendo che gli sportivi professionisti extracomunitari hanno diritto allo stesso trattamento dei cittadini Ue se il Paese in cui hanno la nazionalità ha concluso un accordo di associazione con la Comunità. Accordo, questo, stipulato tra Turchia e Ce nel 1963.
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