Padre negligente? Il cognome resta

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Di seguito due recenti pronunce della Suprema corte di legittimità in materia di diritto di famiglia.

Con la prima, la n. 4819 del 2009, la Cassazione si è occupata di una vicenda in cui una madre aveva fatto ricorso per chiedere che fosse cancellato dalla carta d'identità della figlia il cognome dell'ex marito che non si era mai fatto vivo con la minore sul piano affettivo e umano. I giudici di legittimità, tuttavia, hanno precisato come sia da escludere che il diritto del minore al cognome “possa essere influenzato direttamente da valutazioni circa la correttezza del comportamento del genitore”.

Altra pronuncia, la n. 4816 del 2009, riguarda, invece, l'individuazione della cosiddetta “casa coniugale”. Per la Cassazione – che ha confermato una decisione della Corte d'appello di Bologna - spetta soltanto al giudice l'indicazione della casa che sarà riservata al coniuge affidatario dei figli, non essendo di alcuna importanza la circostanza che questi ultimi preferiscano un altro appartamento. La casa che va assegnata, si legge nella sentenza, è quella dove i coniugi vivevano dovendo essere salvaguardato, in primo luogo, l'insieme delle relazioni sociali e degli affetti che ruotano attorno alla casa stessa.

Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 26 – Cognomi per sempre

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