Ok all'accertamento induttivo basato sul quantitativo di farina
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 15 luglio 2011
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Con sentenza n. 15580 depositata lo scorso 14 luglio 2011, la Corte di cassazione, sezione tributaria, ha confermato la decisione con cui la Commissione tributaria regionale del Lazio aveva ritenuto legittimo l'accertamento induttivo promosso dall'Agenzia delle entrate nei confronti di una ditta individuale di ristorazione a seguito di un'ispezione della Guardia di finanza; quest'ultima, in particolare, aveva rilevato un consumo di farina maggiore rispetto ai coperti dichiarati dalla ditta.
Il ristoratore aveva impugnato la decisione dei giudici regionali lamentando che non sussistevano, nel concreto, i presupposti per l'accertamento induttivo in quanto la contabilità riscontrabile era corretta ed erano assenti gli elementi gravi, precisi e concordanti che, per contro, avrebbero dovuto motivare la verifica.
I giudici di Legittimità, tuttavia, senza entrare nel merito della vicenda, hanno condiviso le motivazioni della Commissione regionale precisando che, con l'impugnazione, il contribuente non aveva mosso alcuna specifica censura alla motivazione della sentenza di merito.
- ItaliaOggi, p. 24 - Dopo il tovagliometro arriva il farinometro - Alberici
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