Nuove norme di comportamento Cndcec. Necessaria l’autovalutazione del collegio sindacale

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Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha posto in pubblica consultazione – fino al 15 marzo 2018 - l’edizione rivista delle Norme di comportamento del collegio sindacale di società quotate emanate nel 2015. Eventuali commenti potranno essere inviati all’indirizzo consultazione@commercialisti.it.

Come si legge nella news, che il Cndcec ha pubblicato sul proprio sito, le “Norme di comportamento hanno natura tecnica e deontologica e hanno lo scopo di orientare l’attività degli iscritti all’Albo che svolgono incarichi nei collegi sindacali di società quotate”.

Il documento è, comunque, un utile ausilio per tutti coloro che ricoprono tali incarichi, oltre che per offrire principi di deontologia professionale rivolti a tutti i professionisti iscritti all’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Nelle Norme di comportamento vengono riportati i Principi applicabili, in via generale, ai collegi sindacali delle società quotate, che vanno sia integrati con eventuali disposizioni di settore dettate per gli organi di società che operano in settori vigilati, sia applicati in misura proporzionata alla dimensione e alla complessità dell’attività in concreto esercitata dalla società.

La revisione delle Norme di comportamento, che ha portato alla pubblicazione del nuovo testo in aggiornamento del documento pubblicato nel 2015, si è resa necessaria per tener conto del mutato contesto normativo e, di conseguenza, per adeguare i contenuti delle Norme al nuovo ruolo che riveste oggi il collegio sindacale, quale comitato per il controllo interno e la revisione contabile degli Enti di interessi pubblico.

Autovalutazione del collegio sindacale

Tra le novità, quella che prevede che l'organo di controllo si sottoponga ad un periodico processo di valutazione per accertare la ricorrenza e la permanenza dei requisiti di idoneità dei propri componenti oltre che la correttezza e l'efficacia del proprio funzionamento.

Nella Norma Q.1.1., relativa all’autovalutazione del collegio sindacale, infatti, a differenza della precedente versione delle Norme di comportamento, si richiede ai sindaci di procedere ad un’autovalutazione, che dovrà essere effettuata nella prima riunione e, successivamente, almeno una volta l’anno.

Tra le valutazioni da operare a richiesta della suddetta norma vi è quella che concerne la stima della disponibilità di tempo e di risorse adeguate alla complessità dell'incarico.

Riguardo all’idoneità dei componenti del collegio sindacale e all'adeguatezza di composizione dell'organo, l’istruttoria deve accertare: i requisiti di professionalità, competenza ed esperienza, i requisiti di indipendenza, cumulo degli incarichi; la funzionalità e qualità dei flussi informativi con gli organi di amministrazione, il comitato rischi e con le funzioni e i ruoli di controllo; la collaborazione e interazione tra i componenti; lo scambio di informazioni con il revisore legale o la società di revisione.

Ciascun componente del collegio sindacale deve assumere diretta responsabilità della propria autovalutazione, fornendo precise indicazioni affinché sia realizzata e documentata l'autovalutazione dell'organo dandone specifica evidenza in un'apposita riunione. In caso si ravvisi la mancanza di qualche requisito necessario per l’incarico di sindaco, il collegio richiede all’interessato di adottare tutte le specifiche misure correttive per farvi fronte oppure di rinunciare all'incarico.

Il processo di autovalutazione deve essere verbalizzato ed il suo esito formalizzato in un apposito documento (Relazione di autovalutazione), che deve essere trasmesso al consiglio di amministrazione e, se previsto dalla normativa, anche alle autorità vigilanti.