Nuova Quota 103 meno accessibile per le donne

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Nuova Quota 103 meno accessibile per le donne

Molte le perplessità sollevate dall’Ufficio parlamentare di bilancio in merito alla nuova Quota 103 e alle reali possibilità di accesso alla stessa da parte delle donne.

Nell’audizione del 14 novembre 2023 sul Ddl di bilancio all’esame del Senato, viene infatti evidenziato come la nuova Quota 103 sia destinata ad essere utilizzata prevalentemente da uomini con necessità di staccarsi dal lavoro perché privi di soluzioni alternative.

Prima di analizzare le argomentazioni addotte dall’Ufficio parlamentare di bilancio, di seguito un breve quadro riepilogativo delle varie possibilità di pensionamento previste per il 2024.

Nuova Quota 103: come funziona

I requisiti di accesso a Quota 103 sono stati inaspriti sotto tre aspetti:

  • assegno più basso perché calcolato tutto col metodo contributivo, compresi i versamenti precedenti al 1996, finora calcolati col metodo retributivo;
  • tetto all’assegno, che non potrà superare quattro volte il minimo. Per calcolarlo devono essere presi in considerazione i valori previsionali dell’assegno minimo nel 2024; in tal modo, il tetto diventa di poco meno di 3,000 euro per chi accederà a Quota 103 con i requisiti maturati nel 2023 e poco meno di 2.400 euro per coloro che avranno raggiunto i requisiti nel 2024;
  • finestra più lunga per il primo pagamento (da tre a sette mesi per i dipendenti privati e da sei a nove per quelli pubblici). Quindi, se un dipendente privato presenta la domanda di pensionamento a 62 anni, di fatto non riceverà l’assegno prima di sette mesi, mentre uno statale ne dovrà aspettare nove.

NOTA BENE: Chi aderisce a Quota 103 non potrà avere redditi da lavoro dipendente o autonomi fino al compimento dei 67 anni, ferma restando la franchigia di 5.000 euro lordi di incasso annuo per lavoro autonomo e occasionale

Pensione anticipata ordinaria

Per accedere alla pensione anticipata ordinaria i requisiti in vigore fino al 31 dicembre 2026 sono di 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Dal primo gennaio 2027 i requisiti contributivi saranno adeguati con cadenza biennale agli incrementi della speranza di vita via via stabiliti.

Con la pensione anticipata ordinaria non sussiste divieto di cumulo con altri redditi da lavoro dipendente e, per il lavoro autonomo, non è neanche richiesta la cessazione dell’attività al momento del prepensionamento.

Nuova Quota 103: meno conveniente soprattutto per le donne

Tornando all’audizione del 14 novembre 2023, l’Ufficio parlamentare di bilancio esprime più di una riserva sull’effettivo potenziale del canale di uscita anticipata dato dalla nuova Quota 103 in confronto ai requisiti richiesti per l’uscita anticipata ordinaria.

Con l’ampliamento delle finestre della Quota, infatti, l’anticipo non supererà i sei mesi per le donne del settore privato (quattro mesi per quelle del pubblico impiego) mentre arriverà a un anno e quattro mesi per i dipendenti pubblici e a un anno e sei mesi per quelli privati.

Inoltre, prosegue l’Ufficio di bilancio, i disincentivi economici e le limitazioni introdotte di recente rendono Quota 103 molto simile a Opzione donna e, quindi, appetibile essenzialmente per gli uomini che hanno bisogno di uscire dal lavoro perché privi di altra soluzione, come ad esempio la possibilità di effettuare smart-working o part time.

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