Nullo il licenziamento fondato su mail, l'autore potrebbe essere solo apparente
Pubblicato il 09 marzo 2018
In questo articolo:
Condividi l'articolo:
La sezione lavoro della Cassazione, con la sentenza 5523 dell'8 marzo 2018, ha dichiarato illegittimo il licenziamento di un dipendente giustificato dall'invio di messaggi dalla posta elettronica aziendale dello stesso.
Non è certo che siano riferibili all'autore apparente
Soltanto la Pec o la firma digitale, spiega la Corte, garantiscono le necessarie: qualità, sicurezza, integrità e immodificabilità del documento (soltanto il documento sottoscritto con firma elettronica avanzata, qualificata o digitale, fa piena prova fino a querela di falso come la scrittura privata ex art. 2702 Cc). La mail tradizionale è modificabile.
In base al codice dell'amministrazione digitale costituisce soltanto un documento informatico liberamente valutabile dal giudice (i messaggi di posta elettronica non hanno natura di scrittura privata ex art 1 del dlgs 82/2005) e, dunque, è dubbia l'efficacia probatoria.
Ricevi GRATIS la nostra newsletter
Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.
Richiedila subitoCondividi l'articolo: