Niente accertamento a carico del venditore dell’immobile se, in adesione, l’acquirente dichiara un valore maggiore

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La Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia, con la sentenza n. 80/3/13 depositata il 18 marzo 2013, ha annullato una rettifica ai fini Irpef, con conseguente applicazione della tassazione separata, notificata alla parte venditrice di una compravendita immobiliare ed a questa contestata in considerazione dell’ammissione, resa dall’acquirente dell’immobile nell’ambito di un accertamento per adesione, di aver pagato di più rispetto al prezzo dichiarato all’Amministrazione finanziaria.

Per i giudici emiliani, l’accesso da parte dell’acquirente ad un accertamento con adesione non significava affatto che il valore in esso dichiarato fosse il corretto valore di mercato dell’immobile; ed infatti, le valutazioni che l'avevano spinto all'adesione potevano “essere le più varie nell'ambito di un giudizio di convenienza” che, di fatto, riguardava solo lui.

In assenza di ulteriori elementi probatori, quindi, l’accertamento a carico del venditore andava annullato.
Anche in
  • ItaliaOggi, p. 24 – Pagare di più non basta per procedere alla rettifica - Stroppa

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