Nel mirino del Fisco anche gli interpelli

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Il Dl 185/2008, all’articolo 27, comma 12, si occupa anche degli interpelli che le imprese di maggiori dimensioni rivolgono al Fisco. Gli uffici centrali dell’agenzia delle Entrate, infatti, assumono la competenza diretta e obbligatoria di esame e risposta al fine di verificare periodicamente e tempestivamente i comportamenti dei contribuenti direttamente interessati. Tale disposizione ha lo scopo di accentrare le competenze relative all’evasione delle domande di interpello formulate da contribuenti con volume d’affari, ricavi o compensi non inferiori a cento milioni di euro. In pratica, le imprese devono presentare gli interpelli – sia quelli ordinari che quelli speciali – direttamente agli uffici centrali dell’agenzia delle Entrate per il tramite delle direzioni Regionali competenti in relazione al domicilio fiscale del soggetto interessato, attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno. La riformulazione della specifica competenza viene a far parte della globale rivisitazione dei meccanismi di controllo che dal 1° gennaio 2009 informeranno l’attività di accertamento del Fisco nei confronti delle imprese di maggiori dimensioni. Per queste categorie di imprese, infatti, saranno previsti dei controlli ad hoc da farsi relativamente alle dichiarazioni Iva e alle dichiarazioni delle imposte dirette, entro l’anno successivo a quello della loro presentazione. In quest’ambito, i verificatori svolgeranno specifici approfondimenti per accertare il rispetto, da parte dei contribuenti che hanno presentato gli interpelli, della risposta formulata dagli uffici centrali.
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