Ne servivano 7 ma, con le strette, i miliardi di euro saranno 5,5

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Il maxiemendamento alla legge di stabilità, depositato in commissione Bilancio alla Camera, perde alcune agevolazioni, come la proroga del 55% sulle ristrutturazioni, e ne rimanda di alcuni mesi altre, come l’abolizione del ticket sanitario per le visite specialistiche e diagnostiche o l’assegnazione del 5 per mille. Serve stringere la cinghia per le nuove emergenze dovute alle alluvioni.

Sono state confermate, invece, la proroga per gli ammortizzatori sociali, la detassazione dei premi produttività, i fondi per i Comuni e le Regioni e per il trasporto pubblico locale. I fondi per l'Università saranno comprensivi di altre voci, come il credito d'imposta (voucher fiscale) a favore delle imprese che affidano attività di ricerca e sviluppo a Università o enti pubblici di ricerca, i prestiti d'onore e l'erogazione di borse di studio. Stessa conferma per i fondi per l'edilizia sanitaria (l'85% andrà al Sud) che saranno coperti dal Fas.

La copertura del maxi emendamento, calcolata in 5,5 miliardi circa, verrà dalle entrate dei giochi, dalla vendita delle frequenze del digitale e dal fondo Gianni Letta, ossia la cassa di palazzo Chigi, nonché dalla lotta all’evasione (con un inasprimento delle sanzioni per il “patteggiamento” con il Fisco) e dall’imposta sostitutiva delle ipotecarie e catastali sul leasing immobiliare.
Links Anche in
  • ItaliaOggi, p. 23 - Una manovra da cinque miliardi - Adriano

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