Milleproroghe 2025: cosa cambia in tema di disabilità
Pubblicato il 25 febbraio 2025
In questo articolo:
- Differimento dei termini per l’applicazione della nuova disciplina
- Nuova decorrenza dell’applicazione della disciplina generale
- Termine per l’adozione del regolamento ministeriale
- Prolungamento della fase sperimentale
- Rimodulazione delle norme transitorie
- Regolamento sui criteri per l’accertamento della disabilità specifica
- Prolungamento dell’operatività della segreteria tecnica per le politiche in tema di disabilità
- Faq
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Convertito dalla legge n. 15 del 21 febbraio 2025, il decreto legge del 27 dicembre 2024, n. 202 (decreto milleproroghe) apporta importanti modifiche in tema di disabilità, prorogando alcuni termini e ampliando la fase di sperimentazione delle nuove procedure di valutazione e progettazione personalizzata del percorso di vita.
Le modifiche principali riguardano:
- il differimento dell’entrata in vigore della nuova disciplina dal 1° gennaio 2026 al 1° gennaio 2027;
- la proroga del termine per l’adozione del regolamento ministeriale al 30 novembre 2026;
- il prolungamento della fase sperimentale fino al 31 dicembre 2026;
- l’ampliamento dell’ambito territoriale della sperimentazione, coinvolgendo nuove province a partire dal 30 settembre 2025.
Questi cambiamenti rispondono all’esigenza di una più graduale transizione al nuovo sistema di valutazione della disabilità, garantendo un periodo più ampio per la sperimentazione e l’adeguamento delle strutture amministrative coinvolte.
Il differimento e l’estensione della sperimentazione permettono infatti di raccogliere dati più accurati sugli effetti delle nuove procedure, migliorando la loro applicazione su scala nazionale.
Me entriamo nel dettaglio.
Differimento dei termini per l’applicazione della nuova disciplina
L’articolo 19 quater stabilisce un rinvio dell’entrata in vigore della nuova disciplina sulla valutazione della disabilità e sulla progettazione del percorso di vita individuale.
Tale rinvio si articola in due principali modifiche ai termini inizialmente previsti.
- Spostamento della data di decorrenza della disciplina generale al 1° gennaio 2027.
- Proroga del termine per l’adozione del regolamento ministeriale al 30 novembre 2026.
Nuova decorrenza dell’applicazione della disciplina generale
Uno dei cambiamenti più rilevanti riguarda dunque il differimento della data di entrata in vigore della nuova disciplina, che passa dal 1° gennaio 2026 al 1° gennaio 2027.
Questo slittamento risponde alla necessità di concedere più tempo alle istituzioni e agli enti preposti per implementare correttamente le nuove procedure, garantendo un passaggio graduale e più efficace al nuovo sistema.
Implicazioni per cittadini e amministrazioni pubbliche
Il rinvio dell’applicazione della disciplina comporta diverse conseguenze sia per i cittadini che per le amministrazioni coinvolte.
- Per i cittadini con disabilità: il rinvio significa che fino al 31 dicembre 2026 continueranno ad applicarsi le regole attuali per l’accertamento della disabilità, le prestazioni sociali e assistenziali. Questo garantisce un periodo di stabilità e continuità per chi già usufruisce di tali prestazioni o sta avviando nuove richieste.
- Per l’Inps e gli enti amministrativi: il maggiore lasso di tempo a disposizione consente di perfezionare i nuovi meccanismi di valutazione e le procedure operative, evitando criticità nell’attuazione della riforma.
- Per le Regioni e le strutture sanitarie: il differimento permette di adeguare meglio le risorse e la formazione del personale coinvolto nella valutazione multidimensionale e nella progettazione personalizzata del percorso di vita per le persone con disabilità.
Termine per l’adozione del regolamento ministeriale
Un ulteriore ed importante aspetto del differimento è la proroga del termine per l’adozione del regolamento ministeriale, spostato dal 30 novembre 2025 al 30 novembre 2026. Questo regolamento è essenziale perché stabilisce i criteri tecnici e normativi per l’attuazione della nuova disciplina.
Aspetti tecnici e criteri di valutazione aggiornati
Il regolamento ministeriale conterrà disposizioni fondamentali per la ridefinizione dei criteri di valutazione della disabilità.
- Revisione delle definizioni e dei criteri di accertamento della disabilità sulla base della classificazione ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) e ICD (International Classification of Diseases).
- Aggiornamento delle modalità di riconoscimento dell’invalidità civile, della cecità civile, della sordità civile e della sordocecità.
- Inclusione di altri procedimenti già vigenti nel nuovo sistema di valutazione, per garantire maggiore coerenza tra le diverse forme di riconoscimento della disabilità.
Il tempo aggiuntivo concesso per l’elaborazione di questo regolamento consentirà di affinare le linee guida e migliorare l’efficacia dei nuovi strumenti valutativi, evitando problematiche nell’applicazione pratica.
Prolungamento della fase sperimentale
Parallelamente al rinvio dell’entrata in vigore della disciplina generale, l’articolo 19 quater prevede l’estensione della sperimentazione fino al 31 dicembre 2026 e l’ampliamento dell’ambito territoriale coinvolto, includendo nuove province a partire dal 30 settembre 2025.
Estensione della sperimentazione fino al 31 dicembre 2026
La sperimentazione della nuova disciplina, inizialmente prevista solo per il 2025, viene prorogata fino alla fine del 2026 per garantire una raccolta dati più ampia e una valutazione più approfondita degli effetti della riforma.
Province attualmente coinvolte
Attualmente, la fase sperimentale riguarda le seguenti province.
- Brescia
- Catanzaro
- Firenze
- Forlì-Cesena
- Frosinone
- Perugia
- Salerno
- Sassari
- Trieste
Questi territori sono stati scelti per rappresentare diverse realtà geografiche ed economiche, permettendo così di testare l’applicabilità della nuova disciplina in contesti differenti.
Benefici e obiettivi della sperimentazione
L’estensione della sperimentazione offre diversi vantaggi.
- Maggiore tempo per la raccolta e l’analisi dei dati sugli effetti della riforma.
- Test più accurati del procedimento di valutazione multidimensionale e del progetto di vita personalizzato.
- Possibilità di apportare miglioramenti alla disciplina prima della sua piena attuazione a livello nazionale.
- Formazione progressiva degli operatori coinvolti, garantendo una migliore preparazione prima dell’entrata in vigore definitiva.
Nuove province interessate
Le nuove province (e province autonome) che saranno coinvolte nella sperimentazione sono:
- Alessandria
- Lecce
- Genova
- Isernia
- Macerata
- Matera
- Palermo
- Teramo
- Vicenza
- Provincia autonoma di Trento
- Provincia di Aosta (dove si applicherà in via sperimentale solo la valutazione multidimensionale e l’elaborazione del progetto di vita).
L’espansione territoriale ha l’obiettivo di ampliare il campione della sperimentazione, includendo ulteriori contesti geografici ed economici per verificare la validità della riforma prima della sua estensione nazionale.
Considerazioni economiche e impatto sui servizi locali
L’ampliamento della sperimentazione avverrà nell’ambito delle risorse già stanziate per l’attuazione della nuova disciplina: non ci saranno perciò ulteriori oneri finanziari, ma le risorse disponibili dovranno essere redistribuite tra le nuove province coinvolte.
Dal punto di vista dei servizi locali, l’espansione della sperimentazione comporterà:
- un aumento della domanda di formazione per il personale sanitario e amministrativo;
- un adeguamento delle strutture sanitarie e assistenziali per gestire il nuovo sistema di valutazione;
- una maggiore collaborazione tra enti locali e amministrazioni centrali per garantire un’attuazione efficiente della riforma.
Rimodulazione delle norme transitorie
L’articolo 19 quater introduce anche importanti proroghe per garantire la continuità delle prestazioni sociali e previdenziali e per consentire una transizione più graduale verso il nuovo sistema di valutazione della disabilità. In particolare, le modifiche riguardano il mantenimento dei diritti acquisiti e la posticipazione delle revisioni delle prestazioni già riconosciute.
Proroga delle tutele per i diritti acquisiti
Una delle misure più significative è la proroga delle tutele per i diritti già acquisiti dalle persone con disabilità, che rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2026.
Mantenimento delle prestazioni sociali e assistenziali
Grazie a questa proroga:
- le prestazioni sociali, socioassistenziali e sociosanitarie già riconosciute continueranno a essere garantite fino alla fine del 2026;
- le agevolazioni fiscali e i benefici connessi alla condizione di disabilità resteranno validi fino alla scadenza prevista, senza interruzioni o necessità di nuova certificazione;
- le istanze di accertamento presentate prima del termine della sperimentazione continueranno a essere valutate secondo la normativa previgente.
Differimento delle disposizioni sulla revisione delle prestazioni
Un’altra modifica di rilievo riguarda il differimento della revisione delle prestazioni già riconosciute, che potranno continuare a essere valutate secondo i criteri previgenti fino al 31 dicembre 2026.
Le nuove disposizioni prevedono che:
- le revisioni delle prestazioni di invalidità civile, cecità civile, sordità civile e sordocecità siano posticipate, evitando che le persone con disabilità debbano sottoporsi a nuovi accertamenti prima della piena entrata in vigore della riforma;
- le condizioni di accesso e i sistemi di valutazione in vigore prima del 30 giugno 2024 resteranno applicabili fino alla fine del 2026, assicurando una maggiore stabilità normativa;
- per le persone che hanno già ottenuto il riconoscimento della condizione di disabilità, le revisioni saranno effettuate secondo le regole precedenti, evitando possibili penalizzazioni derivanti dall’applicazione immediata delle nuove procedure.
Regolamento sui criteri per l’accertamento della disabilità specifica
L’articolo 19 quater, comma 3, introduce un nuovo regolamento per l’accertamento della disabilità relativa a specifiche patologie. In attesa dell’adozione del regolamento generale, il nuovo regolamento si concentrerà sulla definizione dei criteri per il riconoscimento della disabilità connessa a:
- artrite reumatoide;
- cardiopatie;
- broncopatie;
- malattie oncologiche.
Criteri di valutazione e differenze di sesso ed età
Il nuovo regolamento introdurrà criteri aggiornati basati sulle classificazioni internazionali attualmente in uso.
- ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health): utilizzata per valutare la compromissione funzionale della persona e il suo impatto sulla qualità della vita.
- ICD (International Classification of Diseases): usata per classificare le condizioni patologiche in base alla loro gravità e durata.
Considerazioni metodologiche e scientifiche
Nella definizione dei nuovi criteri, il regolamento dovrà tenere conto di:
- differenze di sesso ed età, affinché la valutazione sia adeguata alla condizione specifica della persona;
- impatto della patologia sulla capacità di svolgere attività quotidiane, in linea con gli indicatori previsti dall’ICF;
- necessità di una valutazione personalizzata, che tenga conto della progressione della malattia e delle eventuali comorbidità.
Tempistiche per l’adozione del nuovo regolamento
Il nuovo regolamento dovrà essere adottato entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione, garantendo così tempi certi per l’implementazione delle nuove disposizioni.
Prolungamento dell’operatività della segreteria tecnica per le politiche in tema di disabilità
L’articolo 19 quater, comma 4, proroga il termine di operatività della segreteria tecnica per le politiche in materia di disabilità fino al 31 dicembre 2027, struttura istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che svolge un ruolo fondamentale nel monitoraggio della riforma e nell’affiancamento degli enti locali nella fase di sperimentazione.
La segreteria tecnica continuerà dunque ad operare per supportare l’attuazione della riforma fino alla fine del 2027. Durante questo periodo, si occuperà di:
- monitorare l’andamento della sperimentazione della nuova disciplina sulla disabilità;
- supportare il Ministro per le Disabilità e il Dipartimento per le politiche a favore delle persone con disabilità nell’implementazione delle nuove norme;
- fornire assistenza agli enti locali e alle amministrazioni territoriali, facilitando la transizione al nuovo sistema di valutazione e progettazione del percorso di vita per le persone con disabilità.
Faq
1. Quali sono le principali modifiche introdotte dall’articolo 19-quater?
L’articolo 19-quater introduce il differimento della nuova disciplina sulla disabilità, il prolungamento della fase sperimentale e l’ampliamento dell’ambito territoriale della sperimentazione. Inoltre, estende le tutele per i diritti acquisiti e posticipa le revisioni delle prestazioni già riconosciute.
2. Fino a quando saranno garantite le tutele per i diritti acquisiti?
Le tutele per i diritti acquisiti, comprese le prestazioni sociali, socioassistenziali e sociosanitarie, resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2026.
3. Chi potrà continuare a beneficiare delle prestazioni sociali e assistenziali già riconosciute?
Tutti coloro che hanno già ottenuto il riconoscimento della condizione di disabilità o presenteranno domanda entro il termine della sperimentazione potranno continuare a usufruire delle prestazioni sociali e assistenziali fino alla fine del 2026.
4. Come cambia la revisione delle prestazioni con il nuovo differimento?
Le revisioni delle prestazioni di invalidità civile, cecità civile, sordità civile e sordocecità saranno posticipate fino al 31 dicembre 2026. Fino a tale data, continueranno ad applicarsi i criteri previgenti.
5. Chi sarà soggetto alla nuova valutazione delle prestazioni?
La nuova valutazione verrà applicata a partire dal 1° gennaio 2027, ma solo a coloro che presenteranno una nuova richiesta dopo tale data.
6. Quali patologie saranno oggetto della nuova regolamentazione?
Il nuovo regolamento introdotto dall’articolo 19-quater si concentrerà sulla definizione dei criteri per l’accertamento della disabilità nelle seguenti patologie:
- Artrite reumatoide
- Cardiopatie
- Broncopatie
- Malattie oncologiche
7. Quali criteri saranno utilizzati per la valutazione della disabilità?
I criteri di valutazione saranno basati su ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) e ICD (International Classification of Diseases), per garantire una valutazione accurata e omogenea.
8. Il nuovo regolamento terrà conto delle differenze di sesso ed età?
Sì. La normativa prevede un approccio personalizzato che considera le differenze di sesso, età e progressione della malattia, garantendo una valutazione più equa e mirata.
9. Quando entrerà in vigore il nuovo regolamento per l’accertamento della disabilità?
Il regolamento dovrà essere adottato entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione, garantendo così tempi certi per la sua implementazione.
10. Qual è il nuovo termine di operatività della segreteria tecnica?
La segreteria tecnica per le politiche in materia di disabilità continuerà a operare fino al 31 dicembre 2027, garantendo il monitoraggio della riforma e il supporto agli enti coinvolti.
11. Fino a quando durerà la fase sperimentale della nuova disciplina?
La sperimentazione, inizialmente prevista per il 2025, è stata estesa fino al 31 dicembre 2026.
12. Quali province sono attualmente coinvolte nella sperimentazione?
Le province attualmente coinvolte sono:
- Brescia
- Catanzaro
- Firenze
- Forlì-Cesena
- Frosinone
- Perugia
- Salerno
- Sassari
- Trieste
13. Quali nuove province entreranno a far parte della sperimentazione?
A partire dal 30 settembre 2025, la sperimentazione verrà estesa alle seguenti province e province autonome:
- Alessandria
- Lecce
- Genova
- Isernia
- Macerata
- Matera
- Palermo
- Teramo
- Vicenza
- Provincia autonoma di Trento
- Provincia di Aosta (dove si applicherà in via sperimentale solo la valutazione multidimensionale e l’elaborazione del progetto di vita)
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