Mercati regolamentati, dall’Agenzia la nozione ai fini TUIR
Pubblicato il 31 luglio 2020
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Alla luce dell’evoluzione del settore finanziario e della nascita dei “sistemi multilaterali di negoziazione” è emersa l’esigenza di aggiornare la nozione di “mercati regolamentati”, valida ai fini TUIR, oramai divenuta obsoleta.
È online, infatti, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, la bozza di circolare sulla “Nozione di mercato regolamentato rilevante nella normativa in materia di imposte sui redditi”. Il documento di prassi provvisorio è aperto alla consultazione pubblica degli operatori interessati e delle loro associazioni di categoria, che potranno esaminarlo e inviare le proprie osservazioni entro lunedì 14 settembre 2020.
Mercati regolamentati, l’evoluzione della nozione
Nella nozione di “mercati regolamentati” – come specificato dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 165/1998 - “vanno ricompresi non solo la borsa ed il mercato ristretto, ma ogni altro mercato disciplinato da disposizioni normative; più specificamente, si intende far riferimento ai mercati regolamentati di cui al D.Lgs. n. 415/1996, nonché a quelli di Stati appartenenti all’OCSE, istituiti, organizzati e disciplinati da disposizioni adottate o approvate dalle competenti autorità in base alle leggi in vigore nello Stato in cui detti mercati hanno sede”.
Tale definizione, poi ribadita in altri documenti di prassi, in sostanza si riferiva solo ai mercati regolamentati:
- di cui al testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (il Tuf);
- di Stati appartenenti all’Ocse, istituiti, organizzati e disciplinati da disposizioni adottate o approvate dalle competenti autorità in base alle leggi in vigore nello Stato in cui detti mercati hanno sede.
Ora, la versione “temporanea” della circolare, tra l’altro, chiarisce che per “mercato regolamentato estero” si deve intendere – oltre a quello riconosciuto dalla Consob e a quello indicato nell’elenco dell’Esma – anche ogni “altro mercato regolamentato regolarmente funzionante, riconosciuto e aperto al pubblico”, secondo quanto previsto dal D.M. n. 30/2015.
Mercati regolamentati, le nuove caratteristiche
Pertanto, un mercato per rispondere alla definizione dettata dal richiamato decreto, deve essere:
- regolamentato, ovvero dotato di un’organizzazione e di regole di funzionamento che garantiscano una negoziazione regolare, in termini di esecuzione efficiente degli ordini, e quindi di volume delle contrattazioni;
- riconosciuto come tale dalle competenti autorità;
- aperto al pubblico, ovvero essere un mercato multilaterale, che nella fissazione dei prezzi, favorisca l’incontro di domanda ed offerta di una pluralità di soggetti.
In definitiva, tra i “mercati regolamentati esteri”, rientrano anche:
- quelli situati in Stati membri dell’Ue o della SEE;
- i mercati, diversi dai precedenti, riconosciuti da Consob in un apposito elenco;
- quelli che le associazioni di categoria delle società di gestione del risparmio, e implicitamente la Banca d’Italia, considera “regolamentati”.
- edotto.com – Edicola del 23 luglio 2020 - Professioni. Regolamentazione previo test di proporzionalità – Bonaddio
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