MASE, incentivi pratiche ecologiche. Sostituzione trattori agricoli
Pubblicato il 08 maggio 2025
In questo articolo:
- Dotazione finanziaria
- Finalità del decreto Pratiche Ecologiche
- Categorie di intervento incentivabili (Tipologie A, B, C)
- Requisiti per ottenere e mantenere gli incentivi
- Procedure per accedere agli incentivi
- Spese ammissibili
- Determinazione del contributo spettante
- Modalità e tempistiche di erogazione del contributo
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Il Decreto Direttoriale del 28 febbraio 2025 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) approva le regole operative relative al decreto ministeriale 13 marzo 2024, n. 99, nell’ambito del PNRR – Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4, focalizzato sullo sviluppo del biometano secondo criteri di economia circolare.
Il decreto 28/2/2025 si colloca all'interno dell’investimento M2C2 1.4 del PNRR, che mira:
- alla transizione ecologica, promuovendo il biometano come energia rinnovabile;
- all’adozione di pratiche agricole ecologiche e sostenibili;
- alla sostituzione di mezzi agricoli inquinanti con macchine alimentate esclusivamente a biometano.
Viene richiamato il target M2C2-3: entro il 30 giugno 2026 dovranno essere sostituiti almeno 300 trattori agricoli con mezzi a biometano conformi alla direttiva RED II (2018/2001/UE).
Dotazione finanziaria
Il totale dell’investimento 1.4 è pari a 1.923.400.000 euro, così suddivisi:
- 1.730.400.000 euro per nuovi impianti di produzione di biometano o conversione di impianti di biogas esistenti.
- 193.000.000 euro per interventi di economia circolare, tra cui:
- pratiche agronomiche sostenibili;
- sostituzione dei trattori agricoli obsoleti;
- miglioramento dell’efficienza energetica di impianti agricoli esistenti.
Finalità del decreto Pratiche Ecologiche
Il provvedimento MASE del 28 febbraio 2025 disciplina le regole operative che danno attuazione al Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), entrato in vigore il 25 aprile 2024, nell’ambito del PNRR – Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4.
Di seguito si elencano gli obiettivi principali.
- Diffusione di pratiche ecologiche nella produzione di biogas, come:
- Sistemi di minima lavorazione del suolo.
- Distribuzione del digestato a bassa emissività.
- Sostituzione dei trattori agricoli obsoleti:
- Con mezzi più efficienti.
- Dotati di strumenti per agricoltura di precisione.
- Alimentati esclusivamente a biometano.
- Efficientamento energetico degli impianti di biogas:
- Solo per aziende agricole non beneficiarie di altri incentivi previsti dal DM 15 settembre 2022 (dedicato alla riconversione a biometano).
L’incentivo economico è costituito da un contributo in conto capitale fino a un massimo del 65% delle spese ammissibili, con un limite massimo di 600.000 euro per impresa e per progetto.
Categorie di intervento incentivabili (Tipologie A, B, C)
Il decreto prevede tre categorie di interventi che possono accedere agli incentivi PNRR, nell’ambito dello sviluppo del biometano e della promozione di pratiche agricole sostenibili.
- TIPO A – Pratiche agro-ecologiche nella produzione di biogas
Questi interventi mirano a ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza delle pratiche agricole connesse alla produzione di biogas:
- Miglioramento pratiche agronomiche:
- Sistemi a bassa emissività per distribuire il digestato.
- Minima lavorazione del suolo, strip tillage, semina su sodo.
- Investimenti per ridurre l’uso di fertilizzanti chimici.
- Creazione di poli consortili:
- Infrastrutture per il trattamento centralizzato del digestato (vasche, impianti elettrici/idraulici).
- Acquisto di attrezzature per trasformare il digestato in fertilizzante organico.
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TIPO B – Sostituzione trattori agricoli obsoleti
Incentivo per sostituire vecchi trattori con modelli più efficienti, alimentati esclusivamente a biometano e dotati di tecnologie per l’agricoltura di precisione.
Il biometano utilizzato deve essere certificato secondo le regole ambientali europee (DNSH) e garantito da Garanzie di Origine
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TIPO C – Efficientamento energetico di impianti esistenti di biogas
Interventi volti a rendere più efficienti gli impianti agricoli di produzione di biogas non già incentivati dal DM 15/09/2022.
Tra gli interventi ammissibili:
- sistemi per recuperare e riutilizzare il calore prodotto;
- vasche di stoccaggio coperte, con recupero di gas per produzione energetica;
- sistemi di abbattimento delle emissioni, con riduzione minima del 5% di CO₂ equivalente.
Queste tre categorie (A, B, C) riflettono l’impegno per un’agricoltura sostenibile e per la transizione ecologica nel settore primario, puntando su energia rinnovabile, circular economy e riduzione delle emissioni.
Requisiti per ottenere e mantenere gli incentivi
Per accedere e conservare il diritto all’incentivo, le imprese devono rispettare una serie di requisiti soggettivi, oggettivi e ambientali, oltre a garantire la corretta esecuzione degli interventi.
Requisiti soggettivi (chi può partecipare)
Possono presentare domanda le PMI agricole che:
- hanno sede principale o operano prevalentemente in Italia;
- sono titolari di impianti agricoli di biogas o biometano;
- hanno codice ATECO primario agricolo (sezione A 01).
Sono esclusi:
- coloro in situazione di crisi aziendale o insolvenza;
- chi ha debiti verso la PA o è soggetto a procedure di recupero di aiuti di Stato;
- le imprese con volume d’affari annuo < 7.000 euro, che non tengono contabilità IVA.
Requisiti oggettivi
Gli interventi devono:
- riguardare impianti autorizzati e non già incentivati dal DM 15/09/2022 (per la riconversione al biometano);
- essere conclusi e operativi entro il 30 giugno 2026;
- comportare una riduzione delle emissioni di almeno il 5% rispetto alla situazione precedente;
- essere nuovi, funzionali, tracciabili e documentati con prove di acquisto e installazione.
Requisiti ambientali – DNSH (Do No Significant Harm)
Tutti gli interventi devono:
- essere conformi al principio DNSH, cioè non arrecare danni significativi all’ambiente;
- non contribuire all’inquinamento o alla perdita di biodiversità;
- dimostrare la conformità ambientale attraverso documentazione ex ante ed ex post.
Obblighi temporali e amministrativi
Il contributo è revocato se gli interventi:
- non rispettano le scadenze;
- non raggiungono gli obiettivi previsti;
- vengono modificati senza autorizzazione;
Inoltre, devono essere rispettati tutti gli obblighi di comunicazione, rendicontazione e controllo indicati dal GSE.
Procedure per accedere agli incentivi
L’accesso agli incentivi avviene attraverso una procedura competitiva gestita dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), che valuta le domande e assegna i contributi secondo criteri stabiliti.
Le richieste di incentivo si inviano esclusivamente tramite il Portale Informatico GSE, compilando una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, firmata digitalmente.
Devono essere allegati:
- la documentazione tecnica dell’intervento;
- i preventivi di spesa;
- la documentazione per la verifica DNSH;
- altri modelli e allegati previsti nelle regole.
Per ogni domanda occorre pagare un contributo economico che varia in base al tipo di intervento:
- da 800 a 6.000 euro (non rimborsabili).
Il pagamento è necessario per l’avvio dell’istruttoria.
Il GSE pubblica bandi periodici con scadenze e risorse disponibili.
Le domande vengono classificate in una graduatoria, secondo i seguenti criteri:
- ribasso percentuale sull’incentivo richiesto rispetto al massimo ammissibile;
- tempi di realizzazione dell’intervento;
- priorità per impianti già riconosciuti nel DM 15 settembre 2022, se collegati.
Il GSE pubblica le graduatorie entro 90 giorni dalla scadenza del bando.
L’approvazione è subordinata al rispetto di tutti i requisiti tecnici e normativi.
In caso di accoglimento, l’azienda riceve l’atto di ammissione all’incentivo.
Conclusione del progetto
Gli interventi devono essere realizzati entro il 30 giugno 2026.
Alla fine dei lavori, bisogna inviare al GSE:
- una comunicazione di completamento;
- tutta la documentazione a consuntivo (fatture, relazioni, collaudi).
Spese ammissibili
Il contributo previsto può coprire solo spese direttamente legate agli interventi previsti dal decreto. Ogni tipologia di intervento (A, B e C) ha voci specifiche di costo che possono essere rimborsate fino al 65%, entro il massimo di 600.000 euro per progetto.
TIPO A – Pratiche agro-ecologiche
A.i – Interventi su singole aziende agricole
Spese ammesse per:
- Attrezzature per fertilizzazione organica a bassa emissività (es. interratori, iniettori, spandiliquami con sistemi a strascico).
- Macchine per lavorazioni minime del suolo (es. semine su sodo, strip-till, attrezzature combinate).
- Acquisto e installazione di centraline meteorologiche e sensori per ottimizzare l’uso del digestato.
A.ii – Poli consortili
Spese ammesse per:
- Costruzione o adeguamento di vasche di stoccaggio del digestato e relativi impianti (elettrici, idraulici, civili).
- Macchinari per la lavorazione del digestato e la sua trasformazione in fertilizzante.
- Impianti di compostaggio, pastorizzazione e igienizzazione.
TIPO B – Sostituzione trattori agricoli
Spese ammesse per:
- Acquisto di nuovi trattori agricoli alimentati solo a biometano, dotati di:
- motore a biometano;
- sistemi per agricoltura di precisione (es. GPS, telemetria, sensori).
- Spese di rottamazione del vecchio trattore (obbligatoria).
- Costi per il collegamento alla rete di distribuzione del biometano (se applicabile).
TIPO C – Efficientamento impianti biogas
Spese ammesse per:
- Sistemi per recupero del calore e uso efficiente dell’energia termica.
- Coperture delle vasche di stoccaggio per recupero del biogas e riduzione delle emissioni.
- Impianti per abbattimento delle emissioni (es. torce, scrubber, filtri), con dimostrazione di riduzione ≥ 5% della CO₂ equivalente.
Determinazione del contributo spettante
Il Decreto Ministeriale sulle Pratiche Ecologiche prevede l’erogazione di un incentivo sotto forma di contributo a fondo perduto, calcolato fino a un massimo del 65% delle spese ritenute ammissibili. Questo beneficio è vincolato alla disponibilità complessiva dei fondi, pari a 193 milioni di euro.
Per ciascuna tipologia di intervento, sono definiti dei costi standard massimi, sulla base dei quali viene calcolato il contributo massimo possibile.
Tabella dei costi e importi massimi riconoscibili per categoria
Categoria di intervento |
Costo massimo ammissibile |
Contributo massimo concedibile |
Pratiche ecologiche per la produzione di biogas – Interventi di tipo A.i |
400.000 € |
260.000 € |
Realizzazione di poli consortili – Interventi di tipo A.ii |
500.000 € |
325.000 € |
Sostituzione di trattori agricoli – Interventi di tipo B |
125.000 € |
81.250 € |
Efficientamento di impianti di biogas esistenti – Interventi di tipo C |
1.250.000 € |
812.500 € (*) |
(*) In conformità ai limiti di intensità massima di aiuto stabiliti, il contributo effettivamente concedibile per gli interventi di tipo C non può superare i 600.000 €.
Il contributo effettivo può essere inferiore a quanto richiesto inizialmente, se:
- le spese finali sono più basse;
- non tutte le spese risultano ammissibili;
- si sono verificati scostamenti dal progetto approvato.
Modalità e tempistiche di erogazione del contributo
L’erogazione avviene in un’unica soluzione, solo dopo la conclusione dell’intervento e la verifica positiva da parte del GSE.
Requisiti per ricevere il contributo:
- comunicazione di completamento dell’intervento entro il 30 giugno 2026;
- invio al GSE di:
- Documentazione tecnica e amministrativa finale (fatture, relazioni tecniche, collaudi);
- Prove di conformità ai requisiti ambientali (DNSH ex post);
- Documenti richiesti per la rendicontazione, secondo gli allegati delle Regole Operative.
Il GSE ha 90 giorni per valutare la richiesta e procedere all’erogazione, a partire dalla ricezione completa della documentazione.
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