Manovra 2021, accesso soft per il contratto di espansione

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Manovra 2021, accesso soft per il contratto di espansione

Si abbassa da 500 a 250 addetti la soglia per usare lo scivolo pensionistico (cd. “contratto di espansione”). La novità arriva per mezzo di un emendamento approvato alla Camera sulla Manovra 2021. Quindi, anche per le imprese con almeno 250 addetti diventa possibile far uscire, con l’assenso degli interessati, personale che si trova a non più di 60 mesi (5 anni) dalla pensione di vecchiaia (avendo maturato il requisito minimo contributivo) o dalla pensione anticipata.

Contratto di espansione, come funziona?

Il datore, a fronte della risoluzione del rapporto di impiego, si impegna a versare, per tutto il periodo dello “scivolo” finché, cioè, non arriva al trattamento di quiescenza, una indennità mensile.

Tale indennità è commisurata al trattamento pensionistico maturato dal soggetto alla data di cessazione del rapporto di lavoro, determinato dall’INPS. Sull’indennità, si ricorda, il datore di lavoro deve versare anche i contributi previdenziali.

Per le aziende più grandi, con almeno 500 addetti, oltre allo scivolo sempre per i lavoratori a 5 anni dalla pensione, resta la possibilità di attivare altre 18 settimane di CIG, con una riduzione dell’orario fino al 30%.

Per le aziende grandissime, con organico oltre le mille unità, che attuano piani di riorganizzazione e/o di ristrutturazione di rilevanza strategica, sono previste due ulteriori specifiche: tali datori sono tenuti ad assumere un lavoratore ogni tre uscite, ma in cambio beneficiano di ulteriori 12 mesi di “sconto” NASpI.

Manovra 2021, tax credit sulle ricapitalizzazioni

Sempre in tema di emendamenti al Ddl Bilancio 2021, si amplia di sei mesi il credito d’imposta legato agli aumenti di capitale delle imprese e potenziamento del tax credit sulle perdite. All’art. 42 della bozza della Legge di Bilancio 2021 viene prima di tutto prorogato, dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021, il termine per deliberare gli aumenti di capitale agevolati.

Tale proroga, però, è valida solo per il credito d’imposta sulle perdite registrate nel 2020 e per l’accesso agli strumenti finanziari messi in campo con il nuovo “Fondo Patrimonio Pmi”.

Inoltre, per il credito d’imposta sulle perdite la manovra prevede anche un potenziamento del tax credit. Nello specifico, nel caso di aumenti di capitale eseguiti nel primo semestre 2021, il Ddl eleva l’ammontare massimo del credito d’imposta dal 30% al 50% dell’aumento di capitale effettuato.

Altra novità importante è il momento a partire dal quale il credito d’imposta sulle perdite può essere utilizzato. Infatti, il tax credit potrà essere utilizzato in compensazione solo dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione relativa al periodo di effettuazione dell’investimento: ossia, successivamente all’approvazione del bilancio per l’esercizio 2020 ma non oltre il 30 novembre 2021.

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