L’ingiuria alza l’indennizzo

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La Corte di cassazione, con la sentenza n. 11432 del 16 maggio 2006, intervenendo sul licenziamento “ingiurioso”, ha stabilito che è possibile causa di un risarcimento danni che oltrepassa le conseguenze normali del recesso ingiustificato la modalità del licenziamento. La decisione muove da una sentenza della Corte d’Appello, ritenuta correttamente motivata dalla Suprema Corte, nella quale si giudicava lesiva della reputazione del lavoratore la condotta ingiuriosa, che terminava con il licenziamento del dipendente, da parte del datore di lavoro che nelle comunicazioni aziendali esprimeva giudizi negativi e denigratori sul lavoratore stesso dipingendolo come persona scorretta e contraria all’azienda, e si riteneva giustificato il risarcimento danni per la lesione di beni della persona come il decoro, la dignità e l’onore.   

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