Licenziamento ingiustificato. Indennità di risarcimento alla Consulta
Pubblicato il 21 giugno 2021
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Rilievi di costituzionalità in ordine all'ammontare del risarcimento dei lavoratori di piccole imprese ingiustamente licenziati.
Il Tribunale di Roma, con ordinanza del 26 febbraio 2021, ha ritenuto rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale sollevata da una delle parti in causa di un giudizio civile, per quel che riguarda l'art. 9, comma 1, del Decreto legislativo n. 23/2015 (Jobs act) sulla determinazione dell'ammontare delle indennità per licenziamento illegittimo in caso di imprese che non raggiungono i limiti dimensionali di cui all'articolo 18, ottavo e nono comma, dello Statuto dei lavoratori.
La parte dell’articolo in esame di cui si dubita la legittimità, è quella in cui si prevede che: “ove il datore di lavoro non raggiunga i requisiti dimensionali di cui all'art. 18, ottavo e nono comma, della legge n. 300 del 1970, ... l'ammontare delle indennità e dell'importo previsti dall'art. 3, comma 1, ... è dimezzato e non può in ogni caso superare il limite di sei mensilità”.
La disposizione è stata censurata in rapporto agli articoli 3, comma 1, 4, 35 comma 1 della Costituzione nonché dell'art. 117, comma 1, della Costituzione in relazione all'art. 24 della Carta sociale europea; disposto la trasmissione degli atti di causa di un giudizio civile alla Consulta.
Nel dettaglio, rispetto alla previsione che prevede un ammontare dimezzato in caso di aziende di piccole dimensioni, sono stati sollevati dubbi circa la possibile violazione dei principi di effettività e ragionevolezza nonché per irragionevolezza del rigido criterio del “numero degli occupati”.
Secondo il giudice rimettente - si legge nelle conclusioni dell’ordinanza - il licenziamento ingiustificato e privo dei requisiti di cui all'art. 18, commi 8 e 9, Legge n. 300/1970, integra un illecito che deve dar luogo a un’indennità “adeguata e personalizzata”, ancorché forfettizzata, secondo la stessa logica che regge le sentenze della Corte costituzionale n. 194/2018 e n. 150/2020.
Il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie Speciale - Corte Costituzionale, n. 24 del 16 giugno 2021.
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