Legge di Bilancio 2019. Novità nel Lavoro

Pubblicato il



Legge di Bilancio 2019. Novità nel Lavoro

La Legge di Bilancio 2019 (legge del 30 dicembre 2018, n. 145, G.U. n. 302 del 31 dicembre 2018) è entrata ufficialmente in vigore il 1° gennaio 2019 ed ha apportato diverse novità, non solo in materia di lavoro, anche relativamente a previdenza e welfare.

Come si vedrà, se le misure “quota 100” e reddito di cittadinanza diverranno operative nei primi mesi del 2019, sono invece attive le misure di sostegno alle famiglie (che incidono anche sulla conciliazione vita - lavoro) e quelle che incentivano l’assunzione dei giovani da parte delle imprese.

Ancora, se da un lato la Legge di Bilancio 2019 comporta il taglio delle risorse al finanziamento dei percorsi di alternanza scuola - lavoro (ridenominati “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”), dall'altro prevede, altresì, un piano di assunzioni nella Pubblica Amministrazione.

Questi, ma non solo, i punti che il presente contributo esaminerà.

Gli incentivi per le assunzioni dei giovani

Ferma restando la possibilità per le imprese di continuare ad usufruire degli esoneri contributivi relativi alle assunzioni effettuate lo scorso anno, è confermato lo stanziamento di 500 milioni di euro, negli anni 2019 e 2020, per il finanziamento del bonus assunzioni per il Mezzogiorno in favore dei datori di lavoro che assumono soggetti di età inferiore a 35 anni di età e privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

In aggiunta a quanto sopra, è stato introdotto un nuovo esonero dal versamento dei contributi previdenziali per i datori di lavoro privati che assumono giovani che vantano un percorso di studi particolarmente brillante.

Si tratta, cioè, dei giovani in possesso della laurea magistrale con la votazione di 110 e lode o di un dottorato di ricerca, ottenuti nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 30 giugno 2019. Il titolo deve:

  • essere stato conseguito entro la durata legale del corso di studi;

  • essere stato conseguito prima del compimento del trentesimo anno di età, presso Università statali o non statali legalmente riconosciute.

Ancora, lo stesso beneficio è riconosciuto:

- ai neolaureati la cui carriera universitaria si è conclusa con votazione media ponderata non inferiore a 108 su 110.

Guardando alle regole stabilite per l’effettiva fruizione dell’esonero, questo può essere fruito per un periodo massimo di 12 mesi, decorrenti dalla data di assunzione, nel limite massimo di 8.000 euro, proporzionalmente ridotto in caso di contratto a tempo parziale.

Ne restano esclusi:

  • i rapporti di lavoro domestico;

  • i datori di lavoro privati che, nei 12 mesi precedenti all’assunzione, abbiano proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi nell’unità produttiva per la quale intendono procedere all’assunzione di personale.

Da ultimo, tale esonero viene revocato qualora il datore di lavoro proceda, nei 24 mesi successivi, con il licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo di un lavoratore assunto avvalendosi dell’esonero o di un lavoratore impiegato nella medesima unità produttiva e inquadrato con la medesima qualifica.

 

NB! Se il lavoratore, per la cui assunzione a tempo indeterminato è stato parzialmente fruito l’esonero, viene successivamente assunto a tempo indeterminato da altri datori di lavoro privati, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019, l’esonero viene riconosciuto agli stessi datori di lavoro per il periodo residuo utile alla sua piena fruizione

 

Le ulteriori agevolazioni per le assunzioni: i benefici per i conducenti under 35

La legge di Bilancio 2019 prevede particolari misure per le assunzioni dei giovani conducenti under 35, assunti a tempo indeterminato da imprese iscritte nel Registro elettronico nazionale e nell’Albo degli autotrasportatori di cose per conto di terzi.

In dettaglio, tali lavoratori potranno ottenere dal datore di lavoro il rimborso del 50% delle spese sostenute e documentate per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali per la guida dei veicoli destinati all’esercizio dell’attività di autotrasporto di merci per conto terzi (ad esclusione di quanto versato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per il rilascio della patente e delle abilitazioni professionali e delle spese relative all’acquisto dei contrassegni telematici).

Allo stesso tempo, il datore di lavoro potrà godere di una detrazione dall’imposta sul reddito delle società (IRES) lorda, pari ai rimborsi erogati, fino ad un ammontare complessivo degli stessi non superiore a 3.000 euro totali per ciascun periodo d’imposta.

Per concludere, si fa presente che il rimborso a favore dei giovani conducenti è erogato da ciascuna impresa entro sei mesi:

- dalla data di decorrenza del contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato; 

- dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio nel caso di conducenti già assunti e già inquadrati nelle imprese in argomento, purché in possesso degli indicati requisiti. 

 

NB! Tali agevolazioni si applicano ai soggetti inquadrati con le qualifiche Q1, Q2 o Q3 previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro “Logistica, trasporto merci e spedizione”.

 

Alternanza scuola-lavoro e apprendistato di primo livello

Come anticipato sopra, i percorsi in alternanza scuola-lavoro sono ridenominati “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” e, a decorrere già dall’anno scolastico 2018/2019, saranno attuati per una durata complessiva

- non inferiore a 210 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali; 

- non inferiore a 150 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici; 

- non inferiore a 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei. 

 

NB! In tema di apprendistato, per quello di primo livello, disciplinato dal Decreto Legislativo del 15 giugno 2015, n. 81 (G.U. n. 144 del 24 giugno 2015), la legge di Bilancio ha stanziato 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 al fine di confermare gli incentivi previsti per i contratti di assunzione per la qualifica, il diploma e il certificato di specializzazione, vale a dire la riduzione delle aliquote di contribuzione poste a carico del datore di lavoro e la disapplicazione del contributo di licenziamento.

 

Conciliazione vita – lavoro e misure per la maternità e la famiglia

La Legge n. 145/2018 contiene anche talune novità in tema di maternità e paternità e mette sul piatto alcune risorse in più per favorire la conciliazione vita – lavoro.

Segnatamente, in modo da venire incontro alle esigenze delle famiglie in cui i genitori lavorano, aumenta da 1.000 a 1.500 euro l’anno il bonus per l’iscrizione agli asili nido pubblici o privati, il quale sarà esteso fino al 2021 e, dal 2022, sarà determinato, nel rispetto del limite di spesa programmato e comunque per un importo non inferiore a 1.000 euro su base annua, con DPCM, su proposta del Ministro per la Famiglia, tenuto conto degli esiti del monitoraggio previsto per la misura.

Per quanto concerne il congedo di maternità e di paternità, le donne potranno rimanere al lavoro fino al termine della gravidanza, rinviando al periodo successivo al parto l’intero periodo previsto a titolo di congedo maternità obbligatorio, fermo restando che la nuova opzione è facoltativa e può essere esercitata solo previo parere positivo del medico. 

In aggiunta, per i papà aumenta da 4 a 5 giorni il bonus paternità, mentre viene confermato il giorno di congedo facoltativo.

Le misure per favorire il lavoro dei disabili

Al fine di supportare l’inserimento nel mondo del lavoro da parte dei disabili, il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili viene incrementato di 278 milioni di euro per l’anno 2019.

Grazie a tali stanziamenti, si intende incentivare le assunzioni con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nelle misure di seguito illustrate:

- incentivi pari al 70 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, per ogni lavoratore disabile che abbia una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79 per cento; 

- incentivi pari al 35 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, per ogni lavoratore disabile che abbia una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67 per cento e il 79 per cento;

- incentivi pari al 70 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, per ogni lavoratore con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 per cento, per un periodo di 60 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato o di assunzione a tempo determinato di durata non inferiore a dodici mesi e per tutta la durata del contratto.

La Legge di Bilancio 2019 in materia di previdenza

In tema di previdenza, la legge contiene disposizioni che riguardano la speciale categoria dei lavoratori esposti all'amianto e una scontistica sui premi Inail.

Guardando al primo punto, la platea di lavoratori cui sono riconosciuti specifici benefici previdenziali in virtù dell’esposizione all’amianto viene estesa a coloro che, in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro, siano approdati ad una gestione di previdenza diversa da quella dell’INPS e non abbiano maturato il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico nel corso degli anni 2015 e 2016

In più, sono ammessi alla fruizione dei benefici i lavoratori che, transitati nel pubblico impiego ovvero nella gestione ex-IPOST, abbiano effettuato la ricongiunzione contributiva e risultino iscritti a forme previdenziali obbligatorie diverse dall’Assicurazione Generale Obbligatoria.

In secondo luogo, il testo di legge prevede la riduzione delle tariffe Inail, con l'abbattimento dei tassi medi per le imprese del 32,72%, tanto che, per consentire la revisione delle tariffe, l’autoliquidazione 2018/2019 è spostata dal 16 febbraio 2019 al 16 maggio 2019.

Le misure relative alle pensioni

Senza entrare nel merito di “quota 100”, per cui si attendono i relativi decreti, la Legge di Bilancio 2019 prevede anche la riduzione dell’indicizzazione automatica delle pensioni fino a 3 volte il minimo.

In particolare, l’indicizzazione sarà effettuata al 100 per cento soltanto per le pensioni fino a 1.000 euro netti (1.521 euro lordi), mentre per il resto sono previste 6 fasce di adeguamento all’inflazione:

- 97% per gli assegni tra 1.522 e 2.029 euro;

- 77% fino a 2.537 euro;

- 52% fino a 3042 euro;

- 47% fino a 4059 euro;

- 45% fino a 4566 euro;

- 40% per quelli d’importo superiore.

 

NB! Sempre in tema di pensioni, viene prorogato al 2023 il termine entro il quale l’INPS accetta le domande di pensionamento anticipato da parte dei lavoratori delle aziende in crisi che operano nel settore dell’editoria, per i quali viene anche esclusa l'applicazione dell’adeguamento dei requisiti anagrafici per l'accesso al sistema pensionistico all'incremento della speranza di vita.

 

Assunzioni nella Pubblica Amministrazione

Come sopra anticipato, dalla Legge di Bilancio 2019 emerge l’intenzione di procedere con un vero e proprio piano di assunzioni, mediante concorsi pubblici organizzati dal Dipartimento della Funzione Pubblica, per il tramite della Commissione Interministeriale per l’attuazione del Progetto di Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni (RIPAM).

Risultano, inoltre, stanziate le risorse finalizzate al miglioramento economico per il personale statale in regime di diritto pubblico per il triennio 2019-2021 e, per quanto riguarda la scuola, relativamente al personale ex co.co.co, a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020, è autorizzata la trasformazione da tempo parziale a tempo pieno del rapporto di lavoro degli assistenti amministrativi e tecnici assunti nell’anno scolastico 2018/2019.

 

QUADRO NORMATIVO

Decreto legislativo n. 81 del 15 giugno 2015

Legge n. 145 del 30 dicembre 2018

 

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito