Le proposte di riforma delle pensioni all'analisi dei CdL

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Le proposte di riforma delle pensioni all'analisi dei CdL

L’anno 2022 sarà caratterizzato da un sostanzioso intervento di revisione normativa in ambito pensionistico.

A tal proposito, gli esperti della Fondazione Studi, con l’approfondimento 23 novembre 2021, rendono note le principali proposte di riforma delle pensioni ed analizzano la nuova platea di lavori usuranti.

Appare chiaro innanzitutto, per totale assenza nel disegno di legge della manovra, che la c.d. quota 100 non sarà oggetto di proroga. La nuova quota 102, che dovrebbe essere vigente dal 2022, prevede, invece, una combinazione tra un'anzianità contributiva pari a 38 anni ed un'età anagrafica pari a 64 anni.

Quanto all'Ape Sociale, la manovra ha l'obiettivo di facilitare l'identificazione dei lavoratori addetti a mansioni usuranti o gravose.

Oltre all'elencazione degli attuali lavori usuranti e dei lavoratori precoci e addetti a lavori gravosi, gli esperti della Fondazione rilevano che la Commissione sui lavori gravosi, istituita presso il Ministero del Lavoro, ha previsto 23 mansioni da considerare gravose in ragione delle nuove modalità di esercizio delle singole attività, tra le quali rientreranno anche i portantini, lavoratori dell'estrazione mineraria e professionalità manifatturiere.

Ape Sociale

L’Ape Sociale permette di terminare in anticipo il rapporto di lavoro e percepire un assegno di accompagnamento fino al compimento dei 67 anni (età richiesta per la pensione di vecchiaia).

L’indennità – destinata ad alcune categorie di lavoratori – scadrà a fine 2021, la prestazione potrà essere richiesta dai soggetti in possesso di uno dei seguenti requisiti:

  • età minima pari a 63 anni di età;
  • 30 o 36 anni di contributi, con massimo 2 anni di sconto per le lavoratrici madri;
  • disoccupazione di lunga durata;
  • care-giver da almeno 6 mesi;
  • invalidi almeno al 74%;
  • lavoratori addetti alle nuove mansioni gravose da a almeno 6 anni ultimi sette anni o 7 negli ultimi dieci.

La proposta di riforma del 2022 estende l’elenco delle mansioni gravose, da 15 a 23, ed elimina il requisito dei tre mesi di inoccupazione che dovevano seguire per l’esaurimento della Naspi prima dell’accesso all’Ape Sociale.

L’indennità è pari alla pensione accantonata al momento dell’accesso con un massimale mensile di 1.500 euro per un totale di 12 rate annue.

Quota 100 e Quota 102

La quota 100 – non prorogata per l’anno 2022 – verrà sostituita dalla quota 102.

Nello specifico verranno mantenute le stesse peculiarità della Quota 100, in particolare permane il divieto di cumulo reddituale dal momento dell’inizio della pensione fino al compimento dell’età pensionabile di vecchiaia.

Ai fini dell’accesso alla quota 102 sarà necessario raggiungere i 64 anni di età e aver maturato 38 anni di contributi. La finestra di attesa è pari a 3 mesi per il settore privato e 6 mesi per il pubblico impiego.

Si rammenta che, la quota 100 è ancora fruibile per i soggetti che hanno maturato i determinati requisiti entro la fine del 2021, anche qualora ne richiedano l’accesso in un momento successivo.

Pensione anticipata per lavoratori precoci

La pensione anticipata per lavoratori precoci è rivolta a coloro che:

  • hanno almeno 12 mesi di contributi da lavoro prima del compimento di 19 anni di età, (quindi ante 1996);
  • hanno 41 anni di contributi complessivi (10 mesi di sconto per le donne).

Il requisito soggettivo presuppone uno dei seguenti quattro status:

  •  disoccupati di lunga durata;
  •  care giver da almeno 6 mesi;
  •  invalidi almeno al 74%;
  •  lavoratori addetti alle mansioni gravose da almeno 6 anni negli ultimi sette anni o 7 negli ultimi 10.

Si specifica che la finestra di attesa è fissata a 3 mesi.

Opzione donna

L’opzione donna potrà essere richiesta anche nei prossimi anni, tuttavia, i requisiti per poter accedere a tale beneficio sono “congelati” all’anno 2020.

Pertanto, al fine di poter accedervi, le lavoratrici devono aver maturato entro la fine del 2020 i seguenti requisiti:

  • 58 anni di età per le dipendenti del pubblico impiego o del settore privato;
  • 59 anni di età per le autonome iscritte alle gestioni Inps artigiani e/o commercianti;
  • 35 anni di contribuzione effettiva.

La finestra di attesa sarà pari a 12 mesi per le lavoratrici subordinare e rispettivamente 18 mesi per le autonome o “miste”.

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