L’accesso vietato giustifica il recesso
Autore: eDotto
Pubblicato il 23 marzo 2009
Condividi l'articolo:
Una serie di motivazioni (tra cui i tempi lunghi della giustizia italiana) ha portato a escludere la possibilità per un datore di prevedere che, in termini ragionevolmente brevi, al dipendente – colpito da ritiro del tesserino per accedere al luogo di lavoro a causa di un procedimento penale ancora in corso - potesse essere nuovamente concessa, dall’autorità competente, l’autorizzazione sospesa. Il dipendente - sentenza della Cassazione, sezione lavoro, numero 5718 del 10 marzo 2009 – è dunque legittimamente licenziato se per l’azienda è impossibile determinare il tempo necessario, in ipotesi di verdetto favorevole in sede di procedimento penale, a far rientrare l’operaio in possesso del tesserino. E il divieto di accesso, con badge, al luogo di lavoro ben giustifica il recesso definitivo operato dall’azienda.
Ricevi GRATIS la nostra newsletter
Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.
Richiedila subitoCondividi l'articolo: