La Ue: Caf senza esclusive
Pubblicato il 31 marzo 2006
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Suscita entusiasmo tra i professionisti la scelta della Corte di giustizia Ue, palesata nella pronuncia sulla causa C-451/03 di ieri, 30 marzo 2006, di bocciare la competenza esclusiva dei Caf in materia di assistenza fiscale come restrizione alle libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi. Un monopolio ingiustificato, che i giudici europei hanno ritenuto in contrasto con gli articoli 43 e 49 dei Trattati che tutelano le libertà ora citate.
Le regole italiane si sono appena adeguate e il provvedimento di approvazione delle specifiche tecniche di trasmissione del modello 730/2006 semplificato, che porta la data del 29 marzo fornito la precisazione che anche gli studi associati di dottori commercialisti, ragionieri, esperti contabili e consulenti del lavoro possono prestare assistenza fiscale, rilasciando il visto di conformità e inviando on-line il modello. La previsione consentirà di evitare l’apertura di partita Iva ai professionisti che operano all’interno di associazioni professionali e che intendono curare, per i loro clienti dipendenti o pensionati, l’assistenza fiscale per il 730, estesa a queste categorie dal collegato alla Finanziaria 2006. Arriverà presto la circolare agenziale esplicativa.
Le questioni pregiudiziali sottoposte alla Corte di giustizia Ue dalla Corte d’Appello erano state tre, due delle quali (se il regime esclusivo dei Caf potesse configurare un abuso di posizione dominante e se violasse il principio della libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi) sono oggi risolte con bocciatura della competenza esclusiva dei Centri, una (l’ultima, relativa alla configurazione dei compensi ai Caf come aiuti di Stato) rinviata alle valutazioni dei tribunali nazionali.
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