La riforma “stecca” sulle tasse

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La disamina di certe, nuove o rinnovate, norme contenute nel riordino delle procedure concorsuali, come realizzato in due tempi (articolo 2 del Dl n. 35/05; Dlgs n. 5/06), evidenzia la scarsa attenzione ai profili fiscali, in particolare con riguardo alle vicende tributarie ereditate dal curatore o dal commissario, che coinvolgono gli ultimi anni della gestione imprenditoriale. Sembra che le pretese del Fisco abbiano carattere "parassitario", fondandosi su un imponibile virtuale che ha origini contabili e prescinde dagli effettivi flussi di ricchezza. Il prelievo tributario ragguagliato a valori contabili positivi cui non sono seguiti eventi che potessero trasformare gl'indici di ricchezza da attesa ad effettiva, diviene squilibrato verso i creditori le cui ragioni si fondano sullo svolgimento di attività d'impresa che generano costi affrontati o da affrontare.

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