La dichiarazione contenuta nel Cid non ha valore di piena prova. Deve essere valutata dal giudice

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Secondo i giudici di Cassazione – sentenza n. 1602 depositata il 23 gennaio 2013 - la dichiarazione confessoria, contenuta nel modulo Cid, resa dal responsabile del danno proprietario del veicolo assicurato e litisconsorte necessario, “non ha volere di piena prova nemmeno dei confronti del solo confitente, ma deve essere liberamente apprezzata dal giudice”.

Deve, infatti, trovare applicazione – precisa la Suprema corte - la norma di cui all’articolo 2733, terzo comma, del Codice civile ai sensi della quale “in caso di litisconsorzio necessario, la confessione resa da alcuni soltanto dei litisconsorti è, per l’appunto, liberamente apprezzata dal giudice”.
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