Legge bilancio 2023 e riforma del processo civile: rimane l’anticipo dell’entrata in vigore
Pubblicato il 03 gennaio 2023
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E’ stata approvata in via definitiva la legge di Bilancio 2023 (L. n. 197/2022): sul versante giustizia, si conferma l’entrata in vigore anticipata al 28 febbraio 2023 invece che il 30 giugno di alcune disposizioni della riforma del processo civile. Ciò, nonostante le proteste degli avvocati che avevano ritenuto irragionevole tale anticipazione.
In merito, si apprende da un comunicato emanato il 30 dicembre 2022 dal ministero della Giustizia che è in svolgimento un dialogo tra il dicastero, l’Associazione nazionale magistrati e il Consiglio nazionale forense, riguardante le questioni organizzative legate all’anticipazione in parola.
In una riunione tenutasi il 29 dicembre scorso, il capo di Gabinetto ha spiegato come l’anticipazione dell’entrata in vigore della riforma del processo civile, al 28 febbraio 2023, sia stata necessaria alla luce di interlocuzioni con la Commissione europea sul monitoraggio delle riforme previste dal PNRR.
Sarà dato agli uffici giudiziari ogni tipo di supporto organizzativo per rendere meno problematico l’impatto con le nuove disposizioni sul processo.
Inoltre, la Dgsia (Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati) sarà opportunamente adeguata in tempo utile per l’entrata in vigore della riforma.
Seguirà l’11 gennaio 2023 una riunione con il medesimo tema tra il capo di Gabinetto e la presidente del Consiglio nazionale forense, avvocato Maria Masi.
Sul fronte giustizia, nella legge di bilancio 2023 sono presenti anche altre disposizioni:
- per i procedimenti in corso davanti al giudice di pace e al tribunale per i minorenni restano ammesse le udienze con collegamenti audiovisivi;
- rimane la possibilità di deposito di note scritte in sostituzione dell’udienza;
- per semplificare la procedura, il giudice può disporre, in luogo dell'udienza di comparizione per il giuramento del Consulente tecnico d'ufficio, il deposito telematico di una dichiarazione sottoscritta con firma digitale recante il giuramento (art. 193 del Codice di procedura civile);
- passa al 30 giugno 2023 l’obbligo di deposito telematico di atti e documenti.
Ai giudizi pendenti alla data del 1° gennaio 2023 sarà applicabile la norma sul rinvio pregiudiziale alla Corte di cassazione; tale istituto prevede che il giudice di merito possa sospendere il giudizio innanzi a sé ed interpellare la Suprema Corte per la fissazione di un principio vincolante su di una questione di diritto, rilevante per la decisione a lui affidata, in presenza di alcune condizioni.
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