Investimenti sostenibili 4.0, agevolate PMI del Sud
Pubblicato il 06 febbraio 2025
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E' del 22 novembre 2024 - ma pubblicato il 22 gennaio 2025 - il decreto “Investimenti Sostenibili 4.0”, del ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), che contiene una misura rivolta alle PMI delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Il programma è finanziato nell’ambito del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività (PN RIC 2021–2027) e ha l’obiettivo di incentivare la sostenibilità e la trasformazione tecnologica e digitale delle PMI del Sud Italia.
La misura sostiene programmi di investimento che:
- contribuiscano agli obiettivi climatici e ambientali;
- promuovano la sostenibilità e la circolarità dei processi produttivi;
- riducano i consumi energetici e migliorino la sostenibilità;
- favoriscano la transizione tecnologica e digitale.
Dotazione finanziaria
Il decreto del 22 novembre 2024 prevede una dotazione finanziaria complessiva di 300,49 milioni di euro. Di questo importo, il 25% è riservato esclusivamente alle micro e piccole imprese, garantendo un sostegno mirato alle realtà imprenditoriali di minori dimensioni. Questa riserva mira a incentivare la crescita delle PMI più vulnerabili, favorendo la loro competitività sul mercato.
Destinatari e requisiti
Il decreto si rivolge alle imprese manifatturiere e alle aziende che offrono servizi alle imprese. Per accedere alle agevolazioni, le imprese devono soddisfare una serie di requisiti specifici alla data di presentazione della domanda.
Requisiti richiesti
- Costituzione e attività regolare: le imprese devono essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese. Le aziende non residenti in Italia devono rispettare le norme del loro paese e dimostrare la disponibilità di un’unità produttiva nei territori delle regioni meno sviluppate.
- Condizioni giuridiche: devono essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non trovarsi in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie.
- Contabilità: è richiesta la contabilità ordinaria, con almeno due bilanci approvati e depositati. Per imprese individuali e società di persone, è sufficiente aver presentato almeno due dichiarazioni dei redditi.
- Regolarità normativa: le imprese devono essere in regola con normative edilizie, urbanistiche, ambientali, di sicurezza sul lavoro e con gli obblighi contributivi.
- Restituzione di somme dovute: devono aver restituito eventuali somme richieste dal Ministero a seguito della revoca di agevolazioni precedenti.
- Impegni sulla delocalizzazione: non devono aver effettuato delocalizzazioni verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento nei due anni precedenti la domanda e devono impegnarsi a non farlo nei due anni successivi.
Non possono beneficiare delle agevolazioni le imprese:
- sanzionate ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001;
- i cui rappresentanti legali o amministratori abbiano condanne definitive per reati legati alla partecipazione a procedure di appalto pubblico;
- che non abbiano rimborsato aiuti dichiarati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- soggette a cause ostative antimafia ai sensi del D.Lgs. n. 159/2011;
- in altre condizioni previste dalla legge come ostative al beneficio di agevolazioni pubbliche.
Progetti ammessi
Il decreto ammette programmi di investimento compresi tra 750.000 e 5 milioni di euro, destinati a promuovere innovazione, sostenibilità e contenuti tecnologici avanzati, in linea con gli obiettivi del piano nazionale Transizione 4.0. I progetti devono migliorare l’efficienza e la flessibilità dei processi produttivi, contribuendo agli obiettivi climatici, ambientali ed energetici.
I progetti possono includere:
- macchinari, impianti e attrezzature;
- opere murarie (fino al 40% del totale dei costi ammissibili);
- programmi informatici e licenze correlati all’investimento;
- certificazioni ambientali;
- servizi di consulenza specialistica.
Progetti con caratteristiche specifiche possono ottenere punteggi aggiuntivi, come:
- promozione di processi produttivi rispettosi dell’ambiente;
- contributi agli obiettivi climatici dell’UE, come mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici;
- transizione verso l’economia circolare;
- miglioramento dell’efficienza energetica con un risparmio minimo del 5% rispetto ai consumi precedenti.
I programmi devono rispettare i seguenti requisiti di ammissibilità:
- utilizzare tecnologie abilitanti previste dal piano Transizione 4.0;
- ampliare la capacità produttiva, diversificare i prodotti o creare nuove unità produttive;
- essere localizzati in una delle regioni meno sviluppate;
- essere completati entro 18 mesi, con possibile proroga di 6 mesi.
Tecnologie abilitanti
I progetti devono utilizzare tecnologie avanzate e innovative che migliorino la competitività e favoriscano la sostenibilità. Le principali tecnologie abilitanti includono:
- Intelligenza Artificiale (AI) per ottimizzare i processi.
- Blockchain per garantire tracciabilità e sicurezza.
- Internet of Things (IoT) e Industrial Internet per connettere dispositivi e migliorare l’efficienza.
- Cybersecurity e Cloud per proteggere e gestire i dati in modo sicuro.
- Big Data e Analytics per analizzare grandi volumi di informazioni.
- Advanced Manufacturing, come manifattura additiva, simulazione e realtà aumentata.
Queste tecnologie sono fondamentali per spingere le imprese verso modelli produttivi più efficienti e digitalizzati.
Spese ammissibili
Sono considerate ammissibili le spese strettamente necessarie alla realizzazione dei programmi di investimento, incluse:
- macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica;
- opere murarie (fino al 40% del totale);
- programmi informatici e relative licenze;
- certificazioni ambientali;
- consulenze specialistiche, fino al 5% per tecnologie abilitanti e al 3% per diagnosi energetiche non obbligatorie.
Le spese devono rispettare criteri precisi, come:
- essere tracciabili tramite pagamenti elettronici;
- riguardare beni nuovi, ammortizzabili e capitalizzati;
- essere utilizzate esclusivamente per l’unità produttiva interessata dal programma.
Sono escluse:
- spese per beni usati, terreni, fabbricati o leasing;
- costi inferiori a 500 euro (IVA esclusa);
- interventi obbligatori senza risparmi energetici aggiuntivi significativi.
Agevolazioni concedibili
Le agevolazioni coprono fino al 75% delle spese ammissibili, suddivise tra:
- Contributo in conto impianti: 35% delle spese.
- Finanziamento agevolato: 40% delle spese, a tasso zero, con rimborso in 7 anni tramite rate semestrali.
NOTA BENE: Le imprese devono garantire almeno il 25% delle spese totali con risorse proprie o finanziamenti ottenuti da fonti esterne, non sostenuti da aiuti pubblici. L’importo delle agevolazioni viene ricalcolato alla conclusione del progetto, in base alle spese effettivamente sostenute.
Modalità di accesso
Le domande saranno gestite tramite una procedura valutativa a sportello, in ordine cronologico fino all’esaurimento dei fondi. I dettagli per la presentazione delle richieste saranno definiti con un provvedimento ufficiale, pubblicato sui siti del Ministero e di Invitalia. Le domande devono essere inviate online tramite una piattaforma dedicata.
I progetti saranno valutati in base a criteri come:
- sostenibilità ambientale;
- innovazione tecnologica;
- certificazioni aggiuntive, come rating di legalità o parità di genere.
L’istruttoria, completata entro 60 giorni, prevede la verifica della conformità normativa, della capacità finanziaria dell’impresa e degli obblighi contributivi. Progetti con maggiore sostenibilità e innovazione avranno priorità in caso di risorse limitate.
Questo approccio garantisce che le risorse vengano assegnate a progetti qualificati e coerenti con gli obiettivi del decreto.
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