Innovazione e eco-design: contributi a fondo perduto
Pubblicato il 18 maggio 2023
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L’incentivo “Transizione ecologica organismi culturali e creativi” (cd. “TOCC”) promuove l'innovazione e l'eco-design inclusivo, anche in termini di economia circolare, orientando il pubblico verso comportamenti più responsabili nei confronti dell'ambiente e del clima. La misura è promossa dal Ministero della Cultura ed è gestita da Invitalia. Con un apposito avviso pubblico, la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ha definito le modalità operative di erogazione del contributo in favore di micro e piccole imprese, enti del terzo settore e organizzazioni profit e no profit, operanti nei settori culturali e creativi per promuovere l’innovazione e la progettazione ecocompatibile. Nell’ambito del PNRR, è stata prevista una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro. Più in dettaglio, TOCC rientra nella Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Component 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Investimento 3.3, Sub-Investimento 3.3.4.
Soggetti beneficiari
Possono richiedere l’incentivo in esame:
- le micro e piccole imprese, in forma societaria di capitali o di persone, ivi incluse le società cooperative di cui all’articolo 2511 e seguenti del codice civile; sono, pertanto, escluse le ditte individuali;
- le associazioni riconosciute e non riconosciute;
- le fondazioni;
- le organizzazioni dotate di personalità giuridica no profit;
- gli Enti del Terzo settore di cui all’art. 4 del D.Lgs.117/2017.
I suddetti soggetti devono essere costituiti al 31/12/2021 e operare negli ambiti di intervento relativi ai settori culturali e creativi per promuovere l’innovazione e la progettazione ecocompatibile. I parametri dimensionali relativi a micro e piccola impresa si applicano a tutti i soggetti realizzatori, inclusi quelli del no profit. Le associazioni non riconosciute, costituite attraverso atto scritto registrato all’Agenzia delle Entrate, devono essere in possesso di un codice fiscale attribuito entro il 31/12/2021.
ATTENZIONE: Per Microimpresa si intende un’impresa che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro. La piccola impresa, invece, è quella che occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro.
I requisiti richiesti per i soggetti realizzatori |
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Settori culturali e creativi ambiti di intervento |
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Progetti ammissibili
Sono finanziabili i progetti fino a 100.000 euro (al netto di Iva) - considerando sia le spese di investimento che il capitale circolante - da realizzare in 18 mesi e comunque entro e non oltre il 31 dicembre 2025.
Gli interventi devono avere i seguenti obiettivi:
- realizzazione di attività, progetti o prodotti improntati sull'eco-design e sulla sostenibilità;
- strumenti e soluzioni per la realizzazione di eventi, attività e servizi culturali a basso impatto ambientale;
- azioni di pianificazione strategica, organizzativa ed operativa per la redazione e attuazione di piani di sviluppo di governance e di misurazione degli impatti ambientali;
- realizzazione di prodotti culturali con una forte componente educativa e didattica;
- realizzazione di attività di sviluppo e prototipazione sperimentale, finalizzate all'ecodesign dei prodotti e al recupero, riuso, riciclo di prodotti.
Ciascun soggetto può presentare una sola domanda correlata a un solo progetto. Il progetto potrà essere realizzato in riferimento ad una o più unità locali ubicate sul territorio italiano, anche diverse dalla sede legale. Tuttavia, la domanda dovrà obbligatoriamente indicare l’unità locale cui è riferito il progetto. I beni oggetto dei contributi possono essere utilizzati anche al di fuori delle unità locali, purché localizzati sul territorio nazionale, a condizione che se ne dimostri la funzionalità al progetto e all’attività del realizzatore.
Tipologie di agevolazioni
Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, fino all'80% delle spese ammissibili e comunque per un importo massimo di 75.000 euro, nel rispetto del regolamento de minimis. I soggetti realizzatori devono garantire la copertura finanziaria “residua” del progetto apportando risorse proprie per un importo pari alla quota parte della spesa ammissibile (più Iva) non coperta dal contributo, purché non oggetto di precedenti agevolazioni.
ATTENZIONE: I contributi in esame non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche rientranti nella definizione di aiuto di stato ai sensi degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea ivi inclusi gli aiuti de minimis di cui al Regolamento (UE) n.1407/2013.
Sono ammissibili al beneficio le spese sostenute direttamente dai soggetti realizzatori a partire dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda, concernenti le seguenti voci di investimento:
- impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili di ultima generazione, a basso impatto ambientale e finalizzati all’utilizzo del ciclo produttivo green;
- servizi specialistici e beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi nonché certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate correlate al progetto da realizzare. Tali spese devono essere supportate da apposita “perizia giurata”, rilasciata da un tecnico abilitato iscritto all’ordine di riferimento avente specifiche e documentate competenze. La perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie alla quantificazione del costo sostenuto per i beni pluriennali oggetto di finanziamento e attestare la congruità del prezzo;
- opere murarie fino al limite massimo del 20% del progetto di spesa ammissibile (investimento e capitale circolante), per l’adeguamento alle condizioni necessarie alla realizzazione dell’investimento proposto e finanziato, delle unità locali dei soggetti realizzatori.
I beni devono essere nuovi di fabbrica, non devono rappresentare mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature e consentire un efficientamento del processo produttivo/erogativo. Non sono ammesse acquisizioni mediante il cd. “contratto chiavi in mano”, né beni acquisiti con contratti di leasing, né mediante commesse interne. Ai fini dell’ammissibilità della spesa farà fede la data dei documenti fiscalmente validi.
Sono, altresì, ammissibili, le seguenti spese di capitale circolante, fino al limite massimo del 20% del progetto di spesa ammissibile, purché strettamente funzionali al progetto finanziato:
- materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti connessi al processo produttivo, purché strettamente funzionali al progetto finanziato e a basso impatto ambientale;
- utenze relative all’unità locale purché strettamente funzionali al progetto finanziato;
- canoni di locazione relativi all’unità locale purché strettamente funzionali al progetto finanziato;
- prestazioni di servizi strettamente funzionali al progetto finanziato non rientranti nelle spese per servizi specialistici, ma comunque connessi ad esigenze derivanti dalla realizzazione del progetto;
- nuovo personale assunto per il progetto finanziato, che non benefici di altre agevolazioni.
Il soggetto gestore (Invitalia) verifica, attraverso fatture/parcelle, ricevute, buste paga, contratti di fornitura, dati dei bilanci ovvero scritture contabili afferenti al periodo di realizzazione del progetto finanziato, l’effettivo sostenimento da parte del soggetto realizzatore di spese riconducibili alle tipologie previste per un importo almeno pari a quello riconosciuto come ammissibile. Non sono ammessi beni d’investimento e spese di capitale circolante acquistati da fornitori con cui intercorrano rapporti di controllo o collegamento societario ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile o per via indiretta (attraverso coniugi, parenti, affini e familiari conviventi), o nella cui compagine siano presenti, anche per via indiretta, soci o titolari di cariche nel soggetto realizzatore.
ATTENZIONE: Fermo restando il regime contabile adottato, i soggetti realizzatori dovranno annotare e conservare tutti i documenti di spesa e riportarli negli appositi registri Iva, dei cespiti ammortizzabili, libro giornale o equivalenti per il no profit e degli inventari, rendendoli disponibili per i controlli richiesti. In particolare, i beni d’investimento dovranno essere iscritti nelle voci delle immobilizzazioni cui sono riferiti e risultare nel libro degli inventari del soggetto realizzatore per almeno 3 anni.
L'IVA è un costo ammissibile solo se questa non sia recuperabile, nel rispetto della normativa nazionale. Tale importo dovrà essere puntualmente tracciato per ogni progetto nei sistemi informatici gestionali, in quanto non è incluso nell’ambito della stima dei costi progettuali ai fini del PNRR.
Spese ammissibili – Alcune FAQ |
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Sono finanziabili gli automezzi? |
Si, solo se necessari per lo svolgimento dell’attività ammessa alle agevolazioni. Ad esempio, nel caso di attività di produzione cinematografica al fine di consentire il trasporto delle attrezzature finanziate. |
Sono ammissibili le spese per le utenze? |
Le spese per le utenze sono ammissibili tra le spese di capitale circolante, purché strettamente funzionali al progetto finanziato, solo se relative all’unità locale oggetto del progetto presentato e se intestate al soggetto beneficiario. |
Quali sono le spese finanziabili relativamente ai costi del personale? |
Sono ammissibili le spese riferite al nuovo personale assunto (contratti a tempo determinato e/o indeterminato) per il progetto finanziato, che non benefici di altre agevolazioni. |
Sono finanziate le spese pubblicitarie e promozionali? |
Sono ammissibili tra le spese per il capitale circolante (categoria prestazioni di servizi) le spese pubblicitarie e promozionali purché siano correlate al progetto, contabilizzate tra i costi di esercizio e purché non si configurino come investimenti di durata pluriennale. Ad esempio, sono ammissibili: volantini, brochure, cartelloni pubblicitari, biglietti da visita, ecc. |
Procedura di accesso
Il contributo previsto è concesso sulla base di procedura valutativa con procedimento a “graduatoria”. Le domande possono essere presentate a Invitalia dall’11 maggio 2023 alle ore 18.00 del 12 luglio 2023. A partire dalla data di chiusura della presentazione delle domande, Invitalia avvierà la valutazione delle proposte progettuali e stilerà una graduatoria di merito per ciascuna priorità settoriale e territoriale. Le domande devono essere presentate esclusivamente per via telematica attraverso la piattaforma web di Invitalia e firmate digitalmente nel rispetto di quanto disposto dal codice dell’amministrazione digitale.
In particolare, per richiedere le agevolazioni è necessario:
- essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE) con la quale accedere alla piattaforma;
- accedere all'area riservata per compilare online la domanda, caricare il business plan e gli allegati.
La domanda, unitamente a tutti gli allegati, deve essere firmata digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente. Tuttavia, Invitalia comunica a mezzo PEC in caso di decadenza della domanda o laddove la stessa non possa essere presa in considerazione.
ATTENZIONE: Nel caso in cui uno o più allegati alla domanda risultino illeggibili, errati o incompleti, Invitalia ne dà comunicazione a mezzo PEC assegnando un termine massimo di 10 giorni per l’invio di quanto richiesto, pena la decadenza della domanda.
Alla scadenza del termine di presentazione delle domande Invitalia procede alla verifica di ammissibilità formale e alla valutazione di merito delle domande ricevute. L’iter di valutazione comprende la verifica formale della sussistenza dei requisiti di ammissibilità nonché la verifica di merito.
Erogazione delle agevolazioni
A seguito dell’adozione delle graduatorie, i soggetti che rientrano tra quelli ammessi riceveranno, a mezzo PEC, la comunicazione di ammissione al beneficio. Il contributo, infatti, è concesso mediante apposito provvedimento adottato da Invitalia entro 30 giorni dalla data della comunicazione di ammissione, contenente anche le obbligazioni a cui lo stesso soggetto realizzatore è tenuto ad adempiere.
ATTENZIONE: Il provvedimento di ammissione riporta il soggetto realizzatore, il CUP, le caratteristiche del progetto finanziato, gli investimenti e le spese di capitale circolante ammesse, l’ammontare del contributo a fondo perduto massimo concesso. Il provvedimento, inoltre, disciplina i tempi e le modalità per l’attuazione dell’iniziativa e per l’erogazione del contributo, nonché gli obblighi previsti e i motivi di revoca.
L’erogazione del contributo avviene, su richiesta del soggetto realizzatore, mediante Stati Avanzamento Lavori (SAL), al massimo pari a due. È fatta salva la possibilità per il soggetto realizzatore di richiedere l’erogazione di una prima quota di agevolazione a titolo di “anticipazione”, nella misura non superiore al 10% del totale del contributo concesso, entro 30 giorni dalla sottoscrizione del provvedimento e previa sottoscrizione di fideiussione bancaria o polizza fideiussoria, a favore del Soggetto gestore, di pari importo, irrevocabile, incondizionata ed escutibile a prima richiesta. La quota intermedia, fino al raggiungimento del 90% del totale del contributo complessivo concesso, sarà erogata a fronte di spese effettivamente sostenute per stati di avanzamento dei lavori. Le erogazioni successive all’acconto saranno erogate previa verifica dell’effettivo avanzamento dei lavori.
La richiesta dell’ultima quota, a saldo, deve essere presentata entro 3 mesi dalla data di ultimazione del progetto, fissata in 18 mesi dall’invio della PEC di controfirma del provvedimento di ammissione e deve essere almeno pari al 10% del contributo concesso. Sono ammessi esclusivamente pagamenti effettuati in via definitiva, utilizzando conti correnti intestati al soggetto realizzatore, attraverso bonifici bancari/postali, carte di debito e di credito, ricevute bancarie, assegni bancari/postali non trasferibili comprovati da microfilmatura. Invitalia procede all’erogazione del contributo entro 60 giorni dall’arrivo della richiesta di erogazione.
Documentazione utile ai fini della erogazione |
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In merito all’erogazione dell’ultima quota del contributo, la richiesta dovrà essere corredata, oltre che dalla documentazione prevista, anche da una relazione tecnica finale; tale relazione deve riportare l’elenco riepilogativo dei titoli di spesa nonché le eventuali variazioni intervenute in sede esecutiva rispetto al progetto presentato. Qualora, a seguito della presentazione di una richiesta di erogazione, risulti necessario acquisire ulteriori informazioni, dati o documenti ovvero precisazioni/chiarimenti in merito alla documentazione prodotta, Invitalia può richiederli mediante una comunicazione scritta, assegnando un termine per la loro presentazione.
In tal caso, i termini per l’erogazione decorrono dalla data di ricevimento della documentazione e/o precisazioni e chiarimenti. In sede di erogazione dell’ultima tranche di contributi concessi saranno ricalcolati i parametri valutativi oggettivamente verificabili; nel caso in cui tale ricalcolo conduca ad un valore complessivo inferiore a quello degli ultimi progetti ammessi in graduatoria, il contributo concesso sarà revocato.
Monitoraggi, controlli e ispezioni
Invitalia, al fine di accertare l’operatività del progetto e l’effettività delle spese rendicontate, può svolgere dei sopralluoghi presso le unità locali delle iniziative finanziate, anche da remoto. Ai fini del monitoraggio dei progetti, poi, il soggetto realizzatore dovrà provvedere alla raccolta efficiente, efficace e tempestiva dei dati per il monitoraggio dell’attuazione delle attività e dei risultati.
È tenuto altresì ad implementare, a pena di revoca del finanziamento, il sistema di gestione e monitoraggio che sarà indicato al momento dell’ammissione al finanziamento ed in particolare:
- inviare, a seguito della sottoscrizione del provvedimento di ammissione del finanziamento e con almeno 15 giorni di anticipo rispetto all’avvio della prima attività prevista, il programma dettagliato per l’attuazione di ciascun Progetto finanziato, fatta salva la possibilità per i soggetti realizzatori di avviare i progetti a partire dal giorno successivo di presentazione della domanda;
- trasmettere una relazione al termine di ciascun quadrimestre dell’anno solare sullo stato di avanzamento del Progetto, illustrativa delle attività realizzate e del livello di conseguimento degli obietti previsti;
- trasmettere, a partire dalla data di erogazione dello Stato Avanzamento Lavori a saldo, con cadenza annuale e fino al terzo esercizio successivo, apposita DSAN a firma del legale rappresentante attestante l’inesistenza delle cause possibili di revoca indicate nel provvedimento di ammissione. In mancanza di tale dichiarazione, Invitalia ha facoltà di avviare il procedimento di revoca totale del contributo.
In ogni fase del procedimento il Ministero, il soggetto attuatore e quello gestore possono effettuare controlli e ispezioni anche a campione sui progetti ammessi, al fine di verificare le condizioni per la fruizione e il mantenimento del contributo, la correttezza delle procedure di attuazione e rendicontazione, la regolarità della spesa e il rispetto di ogni altro adempimento previsto. I soggetti realizzatori sono tenuti a rispondere a tutte le richieste di informazioni, dati e rapporti tecnici disposte dal Ministero, dal Soggetto attuatore o dal Soggetto gestore allo scopo di effettuare il monitoraggio dei progetti ammessi al contributo.
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