Immigrazione clandestina Anche con adesione
Pubblicato il 07 ottobre 2016
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L’adesione di uno Stato all'Unione europea non elimina la condanna penale di coloro che, prima della suddetta adesione, abbiano favorito l’immigrazione clandestina di cittadini del primo Stato.
A stabilirlo, la Corte di Giustizia europea, decidendo, in via pregiudiziale, in ordine alla condanna di alcuni cittadini italiani accusati di aver favorito l’ingresso illegale in Italia di 30 cittadini rumeni, prima che la Romania entrasse a far parte dell’Unione europea.
Secondo gli eurogiudici, in particolare, gli elementi costitutivi del favoreggiamento di immigrazione clandestina sono rimasti invariati nell'ordinamento giuridico italiano, non avendo l’adesione della Romania all'Unione prodotto alcun effetto sulla qualificazione di tale infrazione.
D’altra parte nessuna disposizione normativa europea consente di ritenere che l’acquisizione della cittadinanza debba comportare il venir meno dell’illecito commesso da imputati, come quelli di specie, dediti al traffico di manodopera.
Statuire in senso contrario – conclude la Corte con sentenza del 6 ottobre 2016, C – 218/15 – equivarrebbe ad incoraggiare detto traffico non appena uno Stato abbia avviato il processo di adesione all'Unione, poiché i trafficanti avrebbero la garanzia di beneficiare successivamente dell’immunità
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