Il reintegro va sollecitato

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La Corte di Cassazione – sentenza n. 9924/09 – respingendo il ricorso di un dipendente di un’azienda di trasporti che aveva richiesto alla stessa di volere restare in servizio fino al sessantacinquesimo anno oppure fino al raggiungimento della contribuzione previdenziale massima, sostiene che il lavoratore licenziato perde il diritto alla reintegra e al risarcimento se rimane inerte per anni prima di chiedere di tornare in servizio. La non tempestiva richiesta di ripristinare il rapporto di lavoro, infatti, viene interpretata come un “disinteresse” a che ciò avvenga, che giustifica l’affidamento del datore di lavoro circa l’abbandono della pretesa. In altri termini, il comportamento del titolare del diritto al reintegro che trascuri di esercitarlo è idoneo a “determinare la perdita della stessa situazione soggettiva”.
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